Fresco by Antonio De Vito

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di Wilma Vedruccio

Le festività natalizie permettono di rivedere amici, lontani dal Salento.

Così è stato con Antonio de Vito, che avevamo lasciato fra i severi muri della torre Matta ad Otranto, nell’agosto del 2011, volto fra i volti bizantini dei suoi affreschi. Insieme a Lisa Bouvier che nel Salento è ormai di casa.

Chiediamo ad Antonio di aggiornarci sul suo cammino di artista di affreschi, di parlarci dei suoi prossimi impegni e lui, prima di svelare ciò che ha in programma, fa una premessa, ha urgenza di dire…

«Con la nostra forza … bisogna superare la paura e partire con coraggio…

«È una sfida … bisogna affrontare, rilanciare e si riesce… Siamo nella fase della maturità, abbiamo dalla nostra l’esperienza, la capacità di controllo e di risoluzione dei problemi.

«Prendi coscienza di quello che c’è, che puoi fare o, più giusto, di quello che non puoi fare.

«Il materiale c’è, la storia c’è, le opere ci sono … ma per andare avanti, bisogna che si faccia un altro lavoro … economicamente è difficile continuare da soli.

«Io non ho mai creduto nell’intervento delle amministrazioni, a sperare in esse finisce che impigrisci, lamentarsi poi … non lo sopporto…

«Ho la consapevolezza che si può portare quest’arte dell’affresco, molto moderna, arte bizantina, ad una certa appetibilità dei fruitori, il solo modo per non aver bisogno dell’intervento pubblico delle Istituzioni, è creare un interesse verso l’arte in modo che la gente ci vada da sé alle mostre. Manca la promozione dei fatti d’arte. Manca la consapevolezza della loro preziosità.»

Perché dici “moderni” degli affreschi bizantini?

Lisa: «Perché con linee molto elementari riescono a raffigurare financo la spiritualità, ricchi di decorazioni … stilizzati molto. In Matisse una parte della sua arte viene dallo studio sui Bizantini; Chanel, lo stilista, ha messo su una collezione ispirandosi all’arte bizantina.»

Antonio: «A questi motivi si aggiunge il Tempo che è passato e allora, in senso moderno, i segni e i segreti sedimentati nell’arco dei secoli, in essi noi leggiamo scritti, preghiere, forme di devozione … che si sono succedute.»

La premessa, a questo punto, è ormai superata. Superato anche l’inciampo dell’emozione, Antonio de Vito, maestro di affresco, comincia a dirci di ciò che va facendo, a svelare il segreto della sua prossima mostra.

Antonio: «Avevamo fatto un progetto su Michelangelo…»

«Era inevitabile, trattandosi di affreshi, non arrivare a Michelangelo…» commenta Lisa Bouvier

Antonio: «Eravamo in contatto con persone di Taiwan … volevano la mia mostra perché eravamo in grado di offrire la didattica dell’affresco, realizzerò in sede di mostra alcune parti del Giudizio Universale.

«Candidamente ci hanno chiesto se potevamo portare i disegni originali di Michelangelo…

«Fare una mostra con i disegni originali di Michelangelo era assolutamente una cosa inedita … sembrava impossibile … ma poi abbiamo osato.

«Siamo andati direttamente alla Fondazione Buonarroti, per chiedere.

«A Loro è sembrato fattibile ed interessante ed hanno accettato, previa consultazione e previo consenso della Commissione Scientifica della Fondazione. La mostra vedrà ben 14 disegni originali del Maestro.

«Vista corta della gente locale?» Torna a chiedersi Antonio de Vito, pittore di affreschi, nativo di Alessano del Capo.

«La finalità di questo progetto non è cambiata rispetto a quella del progetto salentino sugli Affreschi Bizantini: far conoscere un’Arte che, in realtà, non è complessa per quanto può sembrare e la mostra dà la possibilità di “vedere, toccare, conoscere ed innamorarsi della tecnica dell’affresco” che è poi la finalità didattica.

«Ai promotori della mostra di Taiwan il mio progetto è piaciuto, hanno la necessità di far conoscere Michelangelo e noi andremo a Taiwan, il 26 gennaio ci sarà l’inaugurazione della mostra in cui ci saranno dettagli significativi della Cappella Sistina a grandezza naturale.

«Oltre i miei affreschi, oltre ai disegni originali di Michelangelo, la mostra prevedeva anche la Scultura del Maestro…

«Altro grosso problema … cosa portare? fotografie … non mi convincevano … come fare? abbiamo fatto un altro passo avanti: calchi, calchi originali delle statue! Una nuova avventura…

«Abbiamo cercato i calchi originali fatti nell’ottocento e abbiamo ottenuto che da questi si rifacessero statue per noi. Sono state realizzatele statue del David, la Pietà di Roma, la Pietà Rondanini, il Bacco ed altre più piccole.

«Da un’idea ci siamo trovati a gestire l’universo Michelangelo!

«Cosa succede? Gli interlocutori hanno concordato e le cose si son fatte.»

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Buone prospettive, aspettative alte, dunque, a Taiwan?

«L’aspetto didattico unito all’aspetto “sacrale” (la presenza dei disegni originali inediti) ha reso la mostra appetibile ad un pubblico eterogeneo e … così lontano. Una nave-container è in viaggio e speriamo che arrivi…»

Ci siamo così ritagliato un ambito nel campo dell’arte, Antonio?

Risponde Lisa: «La sua particolarità è quella di studiare l’arte dell’affresco praticandola, reinterpretando gli affreschi dei Grandi Maestri, tanto da entrare nelle mani e nello spirito dell’artista, si possono carpire così aspetti diversi dell’artista oggetto di studio.»

Antonio: «Non è solo un fatto tecnico, ci si rende conto delle strategie espressive … quell’occhio … quella bocca … ti ritrovi a fare uguali alcune cose non perché stai copiando ma perché la tecnica lo impone.»

Dopo Taiwan?

«Un altro museo, il museo di Kaohsiung, si è fatto avanti per richiedere la mostra, con altri disegni originali.»

E dopo l’Oriente?

«C’è all’orizzonte l’America, dove approderà Michelangelo», secondo il salentino Antonio de Vito.

Il Salento?

«Il discorso, lasciato sospeso, sugli Affreschi Bizantini, sarà ripreso con tutto il bagaglio di esperienze, non solo tecniche ma organizzative, fidando in una maggiore collaborazione. Si può veramente osare.»

Gennaio 2013      

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https://www.fondazioneterradotranto.it/2012/08/03/antonio-de-vito-segni-e-segreti-negli-affreschi-del-salento/

 

Antonio De Vito. Segni e segreti negli affreschi del Salento

di Marcello Gaballo

 

Solo per gli sprovveduti ricorderemo che l’affresco è una antichissima tecnica che ci ha consegnato pitture del periodo medievale e rinascimentale, con esempi sparsi in tutto il Salento, in cui è forte la tradizione per questo tipo di pitture, particolarmente nelle cripte disseminate sul territorio, ma anche all’interno e all’esterno delle chiese.

Una tecnica quella dell’affresco assai difficile e laboriosa, che richiede tempi rapidissimi per la sua realizzazione, oltre ad una particolare abilità del frescante, che non può ripensare o correggere una volta applicato il pigmento colorato e diluito sull’intonaco fresco, che immediatamente lo assorbe.

La bravura sta anche nel saper scegliere la superficie, che l’artista deve rendere assolutamente piana, per poi applicarvi il tonachino e quindi i colori. Wikipedia comunque vi spiegherà ogni particolare.

Queste essenziali caratteristiche siano sufficienti per spiegare quanto pochi siano i frescanti e perché la tecnica sia stata abbandonata nel corso dei secoli, nonostante sia tra quelle che ci hanno tramandato meravigliose opere d’arte, che difficilmente sarebbero sopravvissute se le stesse fossero state realizzate con la pittura. Bastino per tutte Pompei, le opere di Giotto e la cappella Sistina. Per rimanere nel Salento solo due esempi: la chiesa di S. Caterina in Galatina e quella di Santo Stefano in Soleto. Ma in queste Spigolature Salentine si cerchino i diversi articoli di Massimo Negro, che pazientemente ha visitato le numerose cripte affrescate della provincia, offrendoci esempi talvolta bellissimi e tanto sconosciuti. Tra le più recenti edizioni a stampa mi piace ricordare gli affreschi di Santa Maria de Itri in Nociglia, un incantevole edificio medievale, per secoli naturale tappa del pellegrinaggio verso l’antico santuario di Leuca, abilmente studiati e descritti da Sergio Ortese.

La stringata premessa per introdurre quello che, secondo il mio punto di vista, è uno degli eventi culturali dell’estate salentina che merita particolare attenzione. Dal 3 al 27 agosto, presso la Torre Matta di Otranto,  esporrà le sue opere il qualificato maestro Antonio de Vito, nativo di Alessano, che ha raccolto ventisei delle sue creazioni nella mostra “I muri dell’arte. Segni e segreti negli affreschi del Salento”, patrocinata dalla Provincia di Lecce, APT, Comune di Otranto e Comune di Poggiardo.

Attento studioso degli affreschi antichi, il maestro De Vito, molto abile nella tecnica pittorica, ha prodotto numerose reinterpretazioni di celebri affreschi italiani, con uno stile assai pulito e nitido, armoniosamente classico e di chiara ispirazione rinascimentale, rinnovando con le sue opere la conoscenza di alcuni dei capolavori dei grandi maestri.

Scelto il supporto su cui immortalare l’opera, magari un imperfetto muro in pietra, comunque una superficie provata dai segni del tempo, ecco che realizza con la rapidità necessaria il soggetto preventivamente studiato. Giorni e giorni di applicazione, di stesura dei ricercati pigmenti, assistendo con emozione alla lenta ma efficace azione della chimica di quei materiali selezionati. Poi faranno la loro parte il calore ed il tempo, che fisseranno indelebilmente sulla pietra le capacità artistiche appena espresse, misteriosamente esaltate dalla patina che si viene a creare. Seguirà lo stacco dal muro originale, conclusione di tanta perizia, che consentirà l’adattamento alle proprie esigenze.

Legato alla sua terra, come accade per molti salentini che si son dovuti spostare, il maestro De Vito ha avuto la brillante intuizione di reinterpretare e riproporre anche alcune opere esistenti nel territorio salentino, disseminate in grotte, cripte e chiese, che spaziano dall’arte bizantina a quella rinascimentale.

Le eloquenti foto inserite a corredo di questo annuncio denotano chiaramente la maestria di De Vito, e le bellissime figure in primo piano, particolarmente predilette dall’artista, risaltano per l’incisiva lucentezza e per i volumi così sapientemente delineati e modellati. A mio modesto parere, un evento da non perdere assolutamente.

I MURI DELL’ARTE – Segni e segreti negli affreschi del Salento

Otranto – Torre Matta

Dal 3 al 27 agosto 2011

Orari mostra : 18.00-23.00

Ingresso: libero

Info: Antonio De Vito, cell. 328 9044529

http://www.devitoantonio.it/index.html

 

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