Salento: la sua estrema parte sud-orientale in una carta del XVI secolo

di Armando Polito

Il lettore avrà subito notato che rispetto alle precedenti puntate (per ognuna troverà in calce il relativo link) nel titolo non compare più aragonese e che XVI, con riferimento alla datazione, ha sostituito XV. Questi due correlati cambiamenti apportati pure a ciascun post precedente, sono dovuti a dati incontrovertibili emersi man mano che procedeva l’esame dei singoli dettagli. Dopo questa esplorazione preliminare ulteriori approfondimenti consentiranno sicuramente di determinare un range ristretto a pochi decenni del secolo appena indicato. 

Alessano: oggi Alessano.

Aquarica del Capo: oggi Acquarica del Capo.

Arilliano: oggi Arigliano, frazione di Galliano del Capo.

Barbarano: oggi Barbarano del Capo.

Campo Saracino: il riferimento è sicuramente ad uno stanziamento di Saraceni nella zona. Lo stesso toponimo ricorre in un’altre sezione della stessa carta nelle vicinanze di Agropoli (vedi Fernando La Greca e Vladimiri Valerio, Paesaggio antico e medioevale nella mappe aragonesi di Giovanni Pontano, Le Terre  del Principato Citra, Edizioni del Centro di promozione culturale per il Cilento, Acciaroli, Salerno (SA), 2008, pp. 106-107 e Pietro Ebner, Chiesa, baroni e popolo nel Cilento, Edizioni di storia e letteratura v. I, Roma,  1982, p. 459.

Caprarica: oggi Caprarica del Capo.

Casale delle imbriachelle: nella carte del XVII secolo compare solo la torre. A seguire dettagli dallo Janssonius e dal Bulifon.

Nell’Atlante Rizzi-Zannoni diventa Torre del Marchiello.

Casall[uccio?] dei (?) Barde (?): attendo notizie.

Castriniano del Capo: oggi Castrignano del Capo.

Corsano grande: oggi Corsano. Il grande rimane nella Torre di specchia grande ed essa sarebbe quella rappresentata sulla carta?. Tuttavia in Raffaele Mastriani, Tipografia Plautina, Napoli, 1838, p. 185, si legge:  Esposizione della legge del 19 giugno 1826 sulle dogane del Regno delle sue SicilieTorre Corsano ossia Monte lungo (vedi Montelongo).

[?] di Pali: oggi Torre Pali.

Drutiano (?): oggi Tutino? Attendo notizie.

Galliano: oggi Gagliano del Capo.

Juliano: oggi Giuliano, frazione di Castrignano del Capo.

la molinella: attendo notizie.

leuca […]: nonostante la lacuna credo che la dicitura faccia parte dei tre elementi toponomastici con cui è indicato il territorio di Leuca (gli altri due sono Terra di S. Maria de fine mundi e Porto.

Leverano: non è l’attuale Leverano (la dislocazione di quest’ultima è ben diversa). Non so che rapporto ci sia con la Leverano che compare nel distretto governativo di Alessano in Bollettino delle leggi del Regno di Napoli Anno 1807, tomo I, Fonderia reale, Napoli, 1813, p.68 (https://books.google.it/books?id=jaVDAAAAcAAJ&pg=PA68&dq=specchia+leverano&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiV9KKJy9bSAhUEVRQKHe99DVE4ChDoAQgdMAE#v=onepage&q&f=false).

Lissiano: vedi Tigiano.

Masanto: Torre de Morciano o di Mafanto nelle carte del XVII secolo (di seguito dettaglio da Hondius).  

Misciano: oggi Miggiano.

Monte longo: oggi Montelongo è il nome della falesia su cui sorgeva l’omonima torre oggi non più esistente. Vedi Corsano grande.

Monte Sardo: oggi Montesardo, frazione di Alessano.

Morciano: oggi Morciano di Leuca.

Navallie: oggi Novaglie. Nella carta è rappresentata la Torre di porto Novaglie.

Ortitiano: attendo notizie.

Panico: attendo notizie.

Patu: oggi Patù.

Pedaccio: attendo notizie.

Porto: oggi Porto turistico marina di Leuca; vedi leuca […].

Presice: oggi Presicce.

Prom(ontorio) Iapygio: oggi Capo di S. Maria di Leuca.

Roggiano: oggi Ruggiano, frazione di Salve.

ruine di Bereto: sono i resti, ancora oggi visibili, della messapica Vereto.

S[…..]: ?

Salignano: oggi Salignano, frazione di Castrignano del Capo

Salve: oggi Salve

Specchia del Corno: oggi Specchia del Corno, in territorio di Ugento.

Specchia di preite: oggi Specchia.

S.ta Euphemia: oggi è un rione di Tricase, con l’omonima chiesa dedicata, qppunto, a S. Eufemia di Calcedonia.

S.ta Maria di Bereto: oggi Chiesa della Madonna di Vereto.

S.ta Tecla: attendo notizie.

S.to Dana: oggi S. Dana, frazione di Gagliano del Capo

S.to Floro (?): attendo notizie.

S.to Januario: nella mappa a destra sulla costa è rappresentata una torre. Potrebbe essere quella, non più esistente, di Montelungo (vedi Montelongo), della quale si sa che venne edificata (su una preesistente?) nel 1584.

Taurisano pic(cola) dir(uta): oggi Taurisano; tuttavia sorprende nella carta l’assenza di Taurisano grande, in contrapposizione a Taurisano piccola.

Terra di S.ta Maria de fine mundi: vedi leuca […]. De fine mundi sembra ancora più pretenzioso del più noto de finibus terrae. Quanto a Terra Girolamo Morciano in Antichità di Leuca …, opera citata nelle puntate precedenti, a p. 259, riferendosi al periodo immediatamente successivo alla liberazione di Otranto dopo l’occupazione turca del 1480, così scrive: E Ferdinando Rè, che non cedeva in nulla alla divotione grande, che professava suo Padre Alfonso à questa Beata Vergine non solo somministrò ognui favore all’opra di nuovo ristoro della Chiesa di Santa Maria de finibus Terrae, come havevan fatto dopò i Mori, i Normanni, ma stabilì di più, ed accrebbe queklli poderi, ò Terre, che havevano dato i Normanni, ed i Conti di Alessano ad honor di Santa Maria di Leuca, e del suo Sacro Tempio in servitio de’ Vescovi, che lo servono. Onde fra gli altri motivi, per questo di vedono quasi tutti i poderi, ò territori di Castrignano, ed anche quelli di Pato obligati per la decima di certi frutti al Tempio di S. Maria di Leuca.  

Tigiano: oggi Tiggiano. Nel suo territorio sorge la Torre Nasparo o Naspre (rappresentata sulla carta) che in passato, fra le altre denominazioni, ebbe pure quella di Figiano, Lizzano, Lissiano. Quest’ultima potrebbe riferirsi al lissiano che compare poco più a nord nella carta e che potrebbe essere propiro il casale che dette il vecchio nome alla torre.

Torre antica: attendo notizie.
Torre piana: Torre di Plane nelle carte del XVII secolo (di seguito dettaglio di quella del Bulifon).

 

e Torre di Palane nella carta Rizzi-Zannone.

 

Torrione vecchio: Torre Vecchia nella carta Rizzi-Zannone.

Tri casso: oggi Tricase.

Villa di S.ta Maria: oggi S.ta Maria di Leuca del Belvedere o Leuca piccola?:attendo notizie.

Termina qui la rassegna degli spezzoni della carta a mia disposizione. Ringrazio  per i loro contributi tutti i lettori, anche perché non mi attendevo un simile riscontro, con commenti puntuali ad ogni puntata. Debbo, però, notare che nel mese e mezzo quasi intercorrente tra la pubblicazione della penultima e quella di oggi nessuno si è più fatto vivo, nemmeno per rimproverarmi per il ritardo nell’adempimento di quanto annunziato, secondo la più raffinata tecnica pubblicitaria televisiva …

Lascerò trascorrere qualche mese, ma non oltre la fine dell’estate, nella speranza che per i toponimi rimasti non identificati e per qualche precisazione o correzione sugli altri compaiano ulteriori commenti, per i casi più difficili o controversi  possibilmente con la citazione delle fonti, per fare la differenza rispetto ad una rozza raccolta di dati, qual è quella fin qui svolta. Solo così si potrà pensare ad un lavoro, sia pure di taglio quasi esclusivamente toponomastico,  più degno della preziosità di questa rappresentazione della Terra d’Otranto, previa richiesta alla Biblioteca Nazionale di Francia di una copia digitale in alta definizione e dell’autorizzazione alla pubblicazione. Ribadisco nel congedarmi, spero provvisoriamente, dall’argomento, il mio grazie più profondo al professor Fernando La Greca, senza la generosità del quale questa avventura non avrebbe avuto mai inizio.

 

Per gli altri dettagli della stessa carta:

https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/02/05/lecce-porto-s-cataldo-cosi-al-tempo-adriano/ 

https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/13/lecce-territori-sud-est-carta-aragonese-del-xv-secolo/

https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/09/gallipoli-dintorni-carta-aragonese-del-xv-secolo/ 

https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/04/castro-dintorni-carta-aragonese-del-xv-secolo/ 

https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/02/27/otranto-dintorni-carta-aragonese-del-xvi-secolo/ 

https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/02/15/brindisi-suo-porto-carta-aragonese-del-xv-secolo/  

https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/21/nardo-altri-centri-limitrofi-carta-aragonese-del-xvi-secolo/

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8 Commenti a Salento: la sua estrema parte sud-orientale in una carta del XVI secolo

  1. Buongiorno, davvero interessante questa serie di antiche mappe. Non nascondo che i toponimi ivi indicati, spesso sono li ho confrontati con quelle della cartografia IGM.
    Peccato che non c’è niente sulla parte di salento compresa tra Nardò e Taranto.
    Fa lo stesso. Il lavoro merita tutto l’impegno. Bravo.

  2. Questa mappa, oltre a farci fantasticare, ci spiega il perché torre Nasparo venisse chiamata anche di Lissano, probabilmente il fantomatico feudo rustico a nord di Tiggiano sul crinale del Pendino confinante con Caprarica del Capo e non di Lecce come individuato nell’analisi. Manca all’appello il feudo di Mevigliano altro agglomerato urbano nel nostro territorio comunale che nonostante i suoi soli 7,7 kmq ospitava almeno 4 distinti agglomerati rurali con autonoma vita politica, economica e religiosa.
    (Ugiano? Chiedo aiuto all’autore) il.centro a sud di Corsano potrebbe essere Valiano, centro dotato fino alla fine del XVI secolo di sindaco e Università Civica, raso a suolo negli anni 70 del ‘500, mentre Corsano grande potrebbe essere uno dei lotti rustici andati per fedautari separati per molti secoli, quello dotato di Castello e chiesa, di vero centro abitato.

  3. Congratulazioni, innanzitutto, per l’ottimo lavoro. Un confronto può essere effettuato con la relazione “ad limina” sulla diocesi di Alessano, effettuata dal Lamia il 29 maggio 1590. Il documento, studiato ed edito dal compianto prof. Antonio Caloro, può rispondere all’incognita del toponimo “Pedaccio”. Infatti, con “Pedagio”, la relazione fa riferimento all’antica abbazia di sant’Antonio situata nel territorio di Giuliano: all’epoca iuspatronato della famiglia Pedaci, in particolare del vicario di Alessano ab. Giovan Tomaso Pedaci. Ugualmente, segnalo il toponino “Panico”, cognome abbastanza diffuso tra Presicce e Tricase. Anche per il “campo saracino”, riporto dalle cartografie attuali la località alessanese chiamata “I turchi”.

    Nella mappa, invece, non rimane traccia di alcuni toponimi riportati nella relazione “ad limina” di mons. Ercole Lamia: Macurano (ben noto insediamento a sud-est di Alessano), Valiano (nord-est di Gagliano del Capo), Volusio (?), Pulesano (Gagliano del Capo, zona convento paolotti) e Provigliano (sud ovest di Alessano).

    Molto interessante, per il dettaglio grafico, la rappresentazione di S. M. di Leuca; specialmente per l’indicazione di due luoghi sacri, due villaggi urbani e l’appellativo antiquario “fine mundi”, usato in alcune relazioni di inizio Seicento. Da approfondire, sicuramente, con altre rinomate fonti documentarie contrastanti.

    Per la bibliografia rimando a A. CALORO, La I° relazione ad limina sulla diocesi di Alessano (29 maggio 1590), in “Lucadia. Studi e Ricerche” Società di Storia Patria per la Puglia sez. di Tricase, 1, 1986, pp. 33-54;

    ancora grazie,

    Carlo V. Morciano

  4. Con modestia, vorrei porre in evidenza quanto già citato nel commento di Giacomo Cazzato, ossia: non confondere Caprarica, frazione posta a sud di Tricase, col comune di Caprarica di Lecce sito tra i comuni di Cavallino e Martano.

  5. Dopo la cantonata presa con il Colle della Minerva (vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/02/27/otranto-dintorni-carta-aragonese-del-xvi-secolo/) quest’altra presa con Caprarica. E pensare che ai due toponimi avevo tempo fa dedicato un post (https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/06/19/acquarica-e-caprarica-acqua-e-capre-a-volonta-un-tempo/)! Se non avessi pietà per i cavalli, a questo punto non resterebbe, pur alla mia età, che darmi all’ippica …

    Ringrazio i lettori che mi hanno segnalato l’errore che, pur in ritardo, ho provveduto a correggere.

  6. Buongiorno,
    noto che in questa carta viene indicata la Torre dell’Omomorto (Leuca) come “Torrione Vecchio”.
    In tutta la documentazione archivistica essa viene registrata come edificata da Andrea Gonzaga, conte di Alessano, nel 1565.
    Su detta torre personalmente ho riscontrato varie tracce che mi fanno pensare che essa fosse già esistente in quegli anni e questo documento mi lascia sempre più pensare che non fu edificata da zero ma fu il risultato della trasformazione di una preesistenza.

    Può indicarmi l’autore di questa carta storica?

    Per maggiori dettagli potete contattarmi alla mia mail: giuseppetric@hotmail.it.

    La ringrazio per le sue preziose pubblicazioni. Sono sicuramente un ottimo supporto per studiosi e curiosi della propria storia.

    Giuseppe Tricarico

  7. Denominate “mappe aragonesi” e datate nella seconda metà del XV secolo, custodite nella Biblioteca Nazionale di Francia, rimasero per lungo tempo pressoché sconosciute. “Riscoperte” una ventina di anni fa da Vladimiro Valerio in Francia e, in copia, nell’Archivio di Stato di Napoli, sono state oggetto di studio (limitatamente alle terre del Principato citra) da parte del “riscopritore” e da Fernando La Greca in Il paesaggio antico e medioevale n4lle mappe aragonesi di Giovanni Pontano, Edizioni del Centro di promozione culturale per il Cilento, Acciaroli (SA), 2009. Nel volume gli autori formulano l’ipotesi che le carte siano state commissionate forse dallo stesso Alfonso o dal figlio Ferrante e sarebbero le protagoniste di una storia che vede coinvolto un gruppo di personaggi storici veramente notevole, fra i quali Giovanni Gioviano Pontano, Ferdinando Galiani e Bernardo Tanucci.
    Secondo la mia modesta opinione, formulata sulla base di osservazioni, per lo più toponomastiche, che potrà rinvenire avendo la pazienza di leggere tutte le “puntate”, la datazione andrebbe spostata al secolo successivo, tant’è che nello stesso titolo ho sostituito l’originale “carta aragonese” con “carta del XVI secolo).

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