È vero … ma non ci credo, ovvero sotto l’ombrellone con l’almanacco del Benincasa, che, comunque, può tornare utile …

di Armando Polito

Sarò presuntuoso ma non fino al punto da avere la velleità di fare concorrenza a Peppino De Filippo. Il ribaltamento del titolo di una sua famosissima commedia (Non è vero … ma ci credo) mi è stato ispirato dal recentissimo post di Emilio Rubino che chiunque può rileggere o, se gli è sfuggito, leggere per la prima volta al link https://www.fondazioneterradotranto.it/2015/08/05/morira-prima-lui-o-prima-lei/.

La regola della prova del nove avrà anche origini molto lontane nel tempo e nello spazio ma conosciamo il nome di chi per primo ne fissò il ricordo sulla carta. Fu Rutilio Benincasa, originario di Torzano (oggi Borgo Partenope), frazione del comune di Cosenza, dove era nato nel 1555. Una figura certamente affascinante la sua, come quella di tutti quei personaggi sospesi tra astronomia, astrologia e stregoneria, che tanta ascendenza hanno avuto e, probabilmente, continueranno ad avere su  persone delle più diverse estrazioni sociali e non, come comunemente si crede, solo su chi è espressione della credulità popolare (che fa rima con ingenuità ed ignoranza) o su chi, in preda  alla disperazione,  vede in maghi, fattucchiere, stregoni, santoni e simili la sua ultima spiaggia.

Rutilio Benincasa pubblicò nel 1593 a Napoli (mi pare di sentir dire: e dove, sennò? …) per i tipi di Giovanni Iacopo Carlino e Paci il suo Almanacco perpetuo, che ebbe, ma non fa meraviglia, un successo straordinario dimostrato dal numero impressionante di edizioni che seguirono alla prima e da aggiornamenti (proprio come successo con il Barbanera che nacque, però, quasi due secoli dopo) che continuano ai nostri giorni1. Per questo, essendo la prima edizione pressoché introvabile, il testo più fedele all’originale è quello che appare nelle numerose edizioni per tipi di Ottavio Beltrano, la prima delle quali uscì a Napoli nel 1636; da essa (integralmente leggibile e scaricabile al link  https://books.google.it/books?id=MjWq265SslkC&printsec=frontcover&dq=benincasa+almanacco,perpetuo&hl=it&sa=X&ved=0CB8Q6AEwADgKahUKEwiNrPHG5YfHAhVIPRQKHX7jDH4#v=onepage&q=benincasa%20almanacco%2Cperpetuo&f=false) ho tratto, da p. 271, il dettaglio che segue.

Oltre la prova del nove, dunque, c’è anche quella del sette. A questo punto debbo essere sincero: l’intento di dimostrare l’infondatezza delle formule più che la loro validità (condivido l’etichetta di cianfrusaglia appioppata da Peppino Martina nel suo commento non al post del Rubino in sé ma a qualcosa di irrazionale, pur basata sui numeri, che appartiene al passato) mi ha spinto ad operare un controllo, per quanto riguarda quella del nove, con coppie famose.

1) NINO MANFREDI (1921-2004)-ERMINIA FERRARI (vivente)

SATURNINO=18+10+10+2+8+4+18+4+14=88

ERMINIA=14+8+12+18+4+18+10=84

88+84=172

172: 9=19 col resto di 1

 

2) MASSIMO BOLDI (vivente)-MARIA TERESA SELO (morta nel 2004)

MASSIMO ANTONIO=12+10+18+18+18+12+14+10+4+10+14+4+18+14=174

MARIA TERESA=12+10+8+18+12+10+14+8+14+18+10=134

174+134=308

308: 9=34 col resto di 2

 

3) ROSANNA SCHIAFFINO (morta nel 2009)-ALFREDO BINI (morto nel 2010)

ROSANNA=8+14+18+10+4+4+10=68

ALFREDO=10+11+6+8+14+4+14=67

68+67=135

135:9=15 col resto di 0

 

4) DOMENICO MODUGNO (1928-1994)-FRANCA GANDOLFI (vivente)

DOMENICO=4+14+12+14+4+18+12+14=92

FRANCA=6+8+10+4+12+10=50

92+50=142

142: 9=15 con il resto di 7

 

Però …

5) DARIO FO (vivente)-FRANCA RAME (morta nel 2013)

DARIO=4+10+8+18+14=54

FRANCA=6+8+10+4+12+10=50

54+50=104

104:9=155 col resto di 5

 

6) PIETRO PAOLO MENNEA (1952-2013)-MANUELA OLIVIERI (vivente)

PIETRO=6+18+14+10+8+14=70

PAOLO=6+10+14+11+14=55

MANUELA=12+10+4+2+14+11+10=63

70+55+63=188

188:9=20 col resto di 8

 

Se la prova su 6 coppie famose si è conclusa con due casi negativi (nel n. 6, però, considerando solo PIETRO, il resto è 7), quella effettuata su un analogo numero di coppie non famose (conoscenti e parenti) ha dato 5 risultati positivi su 6 solo quando i nomi degli interessati sono stati considerati nella forma più usata (per esempio: Nino e non Giovanni, Mimino e non Cosimo, etc. etc.; d’altra parte, a differenza di quanto si afferma nel post che ha ispirato il mio di oggi, il Benicasa parla solo di nomi).

A questo punto, incuriosito dall’esito senz’altro brillante del primo esperimento, ho voluto farne un secondo per controllare la regola del sette, quella che prevede il sesso del nascituro. Mentre nella regola del nove determinanti sono i nomi delle due persone, qui ad essi si aggiunge quello del concepimento. Ho considerato dieci casi (compresi quelli relativi a Elisabetta e Caterina, le mie figlie); per quanto riguarda il mese del concepimento, non essendo un delinquente e quindi non potendo ricordare, per i due casi che mi riguardavano, la data di quell’evento, per quanto piacevole, l’ho calcolata a ritroso, partendo dal mese della nascita e lo stesso ho fatto con i restanti, casi rispettoso dei protagonisti, ammesso che pure loro ricordassero la data necessaria per il calcolo (ma, di regola, le persone che frequento non sono delinquenti …).

Ebbene, non ci crederete, questa volta per il Benincasa è stato un successo assoluto: ne ha indovinate 10/10.

E, a proposito di sesso del nascituro (questa volta, però, a differenza del caso precedente, in cui la coppia può scegliere il mese, qui i dati utilizzati esulano dai nomi e dalle date e non sono passibili di opzione alcuna), alle pp. 430-431 si legge:

Per il controllo delle prime due formule ho perso solo un po’ di tempo; per quest’ultima (ammesso che si possa chiamare formula) nemmeno quello, anche perché, a prima vista, mi è sembrata di ispirazione oscenamente maschilista. E non intendo perderlo nemmeno per la quarta, perché avrebbe richiesto in più  un finanziamento e, siccome la parola finanza e suoi derivati (compresa quella primitiva che si scrive con l’iniziale maiuscola e che, se fosse veramente efficace, avrebbe a quest’ora fatto terra bruciata attorno agli evasori tra gli applausi dei contribuenti onesti che ora, come il sottoscritto, rischiano di sentirsi come degli imbecilli) mi procurano una pericolosa reazione allergica; lascio, perciò, a chi ne ha voglia il controllare a proprie spese l’efficacia delle tavole per vincere al lotto (vero e proprio sistema ante litteram), attribuite al Benincasa ma che in realtà costituiscono la superfetazione forse più vistosa tra tutte quelle che l’Almanacco perpetuo col trascorrere del tempo e l’avvicendarsi delle edizioni ebbe ad esibire.

Chi ne ha interesse potrà trovarle alle pp. 492- 499 all’indirizzo https://books.google.it/books?id=5voTlzbFDf0C&pg=PA492&dq=benincasa+almanacco+lotto&hl=it&sa=X&ved=0CDMQ6AEwA2oVChMI8cKa0IiKxwIVAlYUCh0mZANL#v=onepage&q=benincasa%20almanacco%20lotto&f=false  

Mentre già vedo una tempesta di clic sul link appena segnalato e un incremento incredibile del fatturato di cartucce e toner, mi auguro che qualcuno, non necessariamente per effetto di un’insolazione, non m’incrimini per istigazione al gioco d’azzardo che, se è reato, mi dà, però, la soddisfazione di dire che buona parte degli introiti erariali sono frutto di un reato …

Comunque, siccome ormai mi sono più o meno compromesso con la Finanza, non avendo niente da perdere ma tutto da guadagnare, se qualcuno volesse non perdere l’occasione di sfruttare l’edizione speciale dell’Almanacco perpetuo da me approntata e pubblicizzata nelle immagini di testa (a proposito, il contrasto tra il paonazzo del volto e l’ambrato del resto del corpo non è dovuto ad una svista nel fotomontaggio …), si sbrighi, perché, siccome sono uno che se la tira, pure la tiratura è limitata (appena tre milioni di copie, una cifra ridicola rispetto a quelle alle quali sono abituato …). Alle prime mille telefonate è riservato il prezzo speciale di 50 euro. É giunto il momento di rimettere in moto l’economia per chi a suo tempo percepì i famosi 80 euro e, a quanto sembra, ancora non li ha spesi (altrimenti tutto sarebbe ripartito …). Io, dal canto mio, siccome sono un cittadino responsabile, mi sono già autoordinato venti copie della mia stessa edizione impegnando, prima di averlo incassato, il recupero una tantum del mancato aggiornamento della mia faraonica pensione al costo della vita. Qualche ex professore pensa che è difficile che il detto rimborso sia pari a  1000 euro? Molto probabilmente sarà così, ma vuoi mettere il piacere di essere debitori di se stessi? …

____________

1 Per esempio: Almanacco perpetuo di Rutilio Benincasa aggiornato sino al 2100, Harel edizioni, Catania, 1995. Era quasi un fenomeno normale che il testo originale col passare del tempo ed il proliferare delle edizioni subisse delle superfetazioni; di esse la più clamorosa è senza dubbio l’introduzione delle tavole per vincere al lotto,  delle quali si dira più avanti.

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