Martedì, 19 maggio 2015

goya_colossus

di Pino de Luca

Ne è caduta di pioggia questa notte. A secchiate. In questa plumbea mattina del 19 di maggio 2015, di martedi, il sapore dell’aria è acidulo. Più fresco della melassa di ieri ma non ha quel profumo di fresco del dopo tempesta. Sembra che l’acqua che cade, quand’anche copiosa, non sia abbastanza da lavare l’odore di morte che ammorba l’aria. Ogni giorno più vicine cupe salve di cannoni, e si alzano i toni delle parole soffiate da mantici possenti e amplificate da crani rimbombanti.
Scorrerà sangue ancora, la belva umana non riesce a saziarsi del sangue de suoi simili, la belva umana un tempo relegata nella gabbia della parodia e della satira è ora manifesta, circola libera. Parole orripilanti e concetti lugubri non sono più causa di sdegno ma di comune conversazione e, sempre più spesso, di manifesta condivisione.
E nell’ossimoro della nostra società sempre più divaricata, belle facce ci chiedono due euro per salvare i bambini dell’Africa e belle facce ci chiedono di bombardare i barconi carichi di disperati. Ovvero carichi di quei bambini che avevamo salvato.
E mentre scorrono sui monitor le immagini dei manicaretti per gatto preparati da grandi chef e giovani da sogno in posti da sogno bevono sereni un aperitivo di perfetta sintesi chmica, nel sottotitolo stupri, crimini di guerra, devastazioni ambientali e accenti furbastri fomentano la guerra tra i disperati.
Se le parole di Papa Francesco e del Presidente Mattarella fossero ascoltate una volta sola… ma così non è, questo è il tempo della violenza e della cattiveria. Questo è il tempo del dio denaro che tutto rompe e tutto corrompe.
Eppure i buoni sono di più, ma sono frantumati, chiusi nel loro se, diffidenti come non mai e incapaci a riconoscere i loro simili. Solo quando una pioggia forte ci ridarà il profumo di fresco e le note di An der schönen blauen Donau voleranno nell’aria ci sarà una nuova speranza.
La speranza che un giovane uomo si fermi e con la prima persona che incontra si metta a ballare il valzer, e così tutti i passanti che li vedono e le macchine si fermeranno e la fretta avrà una pausa e tante coppie di sconosciuti volteggeranno al ritmo della musica, è la speranza che tutti comprendano che un valzer ballato spensieratamente vale molto di più della paranoica ricerca del “successo” che si fa realtà. Allora tornerà il tempo della buona vita … per ora continuiamo a guardarci a brutto muso e, tra la folla, a ricercare visi che ci hanno dimenticato.
Ma io non mi rassegno ad essere cattivo e dunque, a tutti voi buon giorno e buon ballo!!!

 

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