30 di marzo 2015

Piazza S. Oronzo, Lecce

di Pino de Luca
Tre cortei negli ultimi giorni, uno a Roma, uno a Tunisi e uno a Lecce.
Un vecchio modo di testimoniare la propria presenza secondo alcuni dei “bravi giornalisti” che commentano ogni cosa smentendosi il giorno successivo.
Io credo che quando gli umani si mettono insieme per qualche ragione un barlume di luce si accende sempre. Perché noi umani, presi uno per volta, siamo meschini, vili, e inducono al ribrezzo. Ma l’umanità è una cosa immensa, in essa c’è l’essenza stessa di questi piccolo pianeta.
E allora il dovere di ciascuno è unire, connettere, usare il noi invece che l’io nella persuasione che “ciascuno di noi, da solo, non vale nulla” ma ciascuno di noi, migliorandosi, è importante per l’umano destino.
Comincia la settimana santa, metafora piena della nostra esistenza: si inneggia al Salvatore, poi lo si espone al pubblico ludibrio, si tradisce ed infine il popolo vota, sceglie la libertà di Barabba e manda a morte il Cristo. Crucifige. Ed anche il preferito tra i seguaci rinnega il maestro per ben tre volte. Miserrimo vigliacco.
Ma poi c’è la Resurrezione e tutti coloro che avevano contribuito, con l’azione o con l’inazione, con le parole o la viltà, alla fine di Gesù, ci fanno una magra figura.
Dedicato ai trombettieri del villaggio: insultate gloriose bandiere, svillaneggiate sentimenti nobili, per compiacere i potenti del momento. Ne ho visti di rabbiosi cani randagi diventare miserabili cani da lecco.
Ecco la differenza tra chi scrive cronaca e chi scrive storia: da una parte c’è chi combatte per raggiungere uno scopo e dall’altra chi combatte per dare un senso alla vita. Chi è stato a Roma, a Lecce, a Tunisi scriverà un piccolo capitolo di storia, e sarà degno di Resurrezione. Chi ha dileggiato Roma, Lecce e Tunisi farà, prima o poi, una magra figura.
Buon principio di settimana a chi è disposto al sacrificio per una idea, a chi non lo è il suggerimento di riflettere se sia scarsa l’idea o sia scarsa la persona.

P.S. Andreas Lubitz nascondeva i certificati medici per andare a lavorare. Un italiano non lo avrebbe fatto mai!!!!! A volte l’assenteismo è una scelta saggia.

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