La pandemia silenziosa

aree prative in piena fioritura in  località S Emiliano, Parco Naturale Regionale Otranto S.M. di Leuca, bosco di Tricase (ph Roberto Gennaio)
aree prative in piena fioritura in località S Emiliano, Parco Naturale Regionale Otranto S.M. di Leuca, bosco di Tricase (ph Roberto Gennaio)

Pensiero ecologico a cura di Roberto Gennaio*

 

Con il termine di prodotti fitosanitari viene compreso un vasto gruppo eterogeneo di principi attivi di sintesi dalle diverse proprietà chimiche e tossicologiche che svolgono numerose funzioni (insetticidi, acaricidi, fungicidi ed erbicidi), che da oltre mezzo secolo utilizziamo in agricoltura per poter vincere  la concorrenza di erbacce  insetti e parassiti vari sui nostri prodotti ortofrutticoli. Per ottenere sempre più un prodotto “migliore” e commerciabile e anche introiti maggiori, abbiamo modificato in nome del “progresso”, equilibri ecologici,  che hanno portato alla sterilizzazione del suolo e ad un impoverimento della biodiversità, e per avere le “ angurie in inverno e i gli agrumi in estate“, gli equilibri temporali, facendoci perdere il gusto dell’attesa delle stagioni che venivano sancite  da quel  frutto o da quell’ortaggio caratteristico ed esclusivo che maturava  durante quel periodo temporale. In più abbiamo ingerito e accumulato nel tempo nel nostro organismo tutta una serie di sostanze chimiche estranee che hanno interagito con le nostre cellule incidendo sulla nostra salute.

L’azione dei fitofarmaci sulla salute umana

L’esposizione ai prodotti fitosanitari assume un particolare rilievo dal punto di vista sanitario e sociale data la grande diffusione  in  agricoltura. I principi attivi in essi contenuti possono avere proprietà genotossiche, teratogene, immunotossiche, ormonali  e cancerogene sia per gli operatori agricoli, che per la maggior parte dei casi non utilizza i dispositivi individuali di protezione (mascherine idonee, ecc.), sia per  la gente che vive nell’ambito delle aree agricole ove i pesticidi sono usati, ma anche per la gente che vive nei paesi che inala diretta i principi attivi dei fitofarmaci dispersi nell’aria o negli aerosol trasportati. Per non parlare dell’uso di acqua e alimenti contaminati. Gli effetti esercitati sugli organismi da parte di queste molecole son molto complessi e difficili da valutare, possono essere di tipo acuto, cronico, e in particolare cancerogeni, riproduttivi e anche neurologici. Si registrano effetti anche a dosi infinitesimali (per l’atrazina sono descritti effetti a dosi 30.000 volte inferiori ai limiti di legge) anche se siamo esposti a veri e propri cocktail di molecole tossiche. Nel nostro paese il consumo per ettaro di pesticidi è il più alto d’Europa.

Breve sintesi delle conseguenze dei fitofarmaci sull’ecosistema

Una delle matrici ambientali più sensibili e vulnerabili ai prodotti fitosanitari è rappresentata dall’ambiente acquatico, sia superficiale che sotterraneo, che può essere contaminato per dilavamento superficiale, drenaggio o percolazione.

L’uso degli insetticidi ha inciso sulla diminuzione delle popolazioni  di un elevato numero di specie  di insetti  impollinatori, tra cui le api e le  farfalle, ecc., oltre ad una moltitudine di insetti che  si nutrono a loro volta di quegli insetti fitofagi “dannosi alle colture” e probabili vettori di batteri fitopatogeni; venendo a mancare i “predatori” aumentano le popolazioni degli insetti  che aggrediscono ancor di più le colture, così dobbiamo utilizzare sempre più gli insetticidi per cercare di debellarli! Di conseguenza anche le popolazioni stanziali di pipistrelli e di uccelli insettivori sono diminuiti nel tempo nelle nostre campagne  e nei nostri paesi.

Gli insetticidi inoltre  hanno sterilizzato il terreno eliminando migliaia di batteri, vermi, nematodi, lombrichi,ecc., importanti per la degradazione della sostanza organica, dei sali minerali e degli scambi gassosi. Il terreno è diventato sterile e asfittico. Un vero e proprio collasso eco-sistemico ! Anche gli esseri più forti e tenaci come i nostri olivi millenari ne stanno risentendo, avendo compromesso  le proprie difese immunitarie; indebolendosi, sono stati aggrediti e sopraffatti da una serie di attacchi congiunti, da batteri xilematici mai osservati o studiati prima d’ora in Europa come la Xylella fstidiosa, funghi lignicoli che occludono i vasi xilematici, larve xilofaghe  del  lepidottero Zeuzera pyrina che scavando gallerie nei rami e nel tronco contribuiscono ulteriormente al disseccamento e al decadimento del legno!

L’utilizzo degli erbicidi ha ridotto o fatto scomparire del tutto dai terreni coltivati una ricca biodiversità vegetale, che da sempre è stata cibo e cura per generazioni di  salentini.

La Comunità Europea ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi ha emanato la  

Direttiva 2009/128/CE

recepita dallo Stato Italiano  con D. L.vo 14 agosto 2012 n° 150

All’Art 1 si legge: Il presente decreto definisce le misure per un uso sostenibile dei pesticidi, ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità, promuovere l’applicazione della difesa integrata e di approcci alternativi o metodi non chimici.

Cos’è la Difesa integrata

Gli Stati membri adottano tutte le necessarie misure appropriate per incentivare una difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi, privilegiando ogni qualvolta possibile i metodi non chimici, affinché si adottino le pratiche o i prodotti che presentano il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra tutti quelli disponibili per lo stesso scopo.

Principi generali di difesa integrata  La prevenzione e la soppressione di organismi nocivi dovrebbero essere perseguite o favorite in particolare da:  –  rotazione colturale, utilizzo di tecniche colturali adeguate (ad esempio falsa semina, date e densità della semina, sottosemina, lavorazione conservativa, potatura e semina diretta), — utilizzo, ove appropriato, di «cultivar» resistenti/tolleranti e di sementi e materiale di moltiplicazione standard/ certificati, utilizzo di pratiche equilibrate di fertilizzazione, calcitazione e di irrigazione/drenaggio, protezione e accrescimento di popolazioni di importanti organismi utili, per esempio attraverso adeguate misure fitosanitarie o l’utilizzo di infrastrutture ecologiche all’interno e all’esterno dei siti di produzione (guarda caso le ancestrali pratiche agronomiche da sempre utilizzate dai nostri Avi !). Ai metodi chimici devono essere preferiti metodi biologici sostenibili, mezzi fisici e altri metodi non chimici se consentono un adeguato controllo degli organismi nocivi.  I prodotti fitosanitari sono quanto più possibile selettivi rispetto agli organismi da combattere e hanno minimi effetti sulla salute umana, gli organismi non bersaglio e l’ambiente.

Aree sensibili e l’uso dei fitofarmaci

L’uso dei pesticidi può rivelarsi particolarmente pericoloso in aree molto sensibili, come i SIC, siti di importanza comunitaria appartenenti alla rete Natura 2000, caratterizzati da una serie di habitat peculiari e rari e che sono protetti a norma delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, i parchi naturali dello Stato, i parchi regionali, le Riserve Naturali Orientate, le oasi di protezione, che tutelano gli ecosistemi e la BIODIVERSITA’ animale e vegetale in essi presenti! Ma oggi le linee guida della Regione Puglia per contenere e far regredire le popolazioni degli insetti della famiglia dei Cicadellidi, che veicolerebbero la diffusione del batterio Xylella fastidiosa, indicherebbero l’utilizzo degli insetticidi anche su aree prative e/o coperte da macchia mediterranea!!! Che controsenso ! Ma ci pensate ? Sarebbe un vero e proprio ecocidio! Per farvi comprendere scomparirebbero migliaia di specie di insetti, di cui alcuni impollinatori specifici di particolari piante come le orchidee spontanee, fiori enigmatici ed evoluti che crescono nei nostri prati. Ogni specie di orchidea spontanea viene impollinata da un insetto specifico. Se spariscono gli insetti automaticamente sarà il declino per queste piante! Nel nostro Salento ne fioriscono oltre 50 specie differenti !

In altre aree come i parchi e giardini pubblici, i terreni sportivi e le aree ricreative, i cortili delle scuole e i parchi gioco per bambini, nonché in prossimità di strutture sanitarie, i rischi derivanti dall’esposizione ai pesticidi sono elevati. In queste aree, l’uso di pesticidi dovrebbe essere vietato o ridotto al minimo. Qualora siano utilizzati pesticidi, è opportuno definire adeguate misure di gestione del rischio e prendere in considerazione, in primo luogo, pesticidi a basso rischio così come misure di controllo biologico.

L’irrorazione aerea è vietata

L’irrorazione aerea può essere autorizzata dalle Regioni, previo parere favorevole del Ministero della Salute, sentiti il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, solo in casi particolari, qualora siano soddisfatte le seguenti condizioni: a – non devono esistere modalità di applicazione alternative praticabili dei prodotti fitosanitari, oppure l’irrorazione aerea deve presentare evidenti vantaggi in termini di riduzione dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente; b–  i prodotti fitosanitari utilizzati devono essere già registrati in seguito ad autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute per l’impiego nell’irrorazione aerea.

Riporto per completezza i  dati del Gruppo di lavoro fitofarmaci delle Agenzie Ambientali relativo al solo  anno 2011relativi ad alcuni fitofarmaci  venduti in Puglia 

SOSTANZA  ATTIVA                            AZIONE                               CONSUMO Kg/anno

Glifosate  ( Roundup –Monsanto)      diserbante                            255.230 Kg

Diquat                                                   diserbante                            1713 kg

Imidacloprid                                        insetticida                              2524 kg

Mancozeb                                             fungicida                               99.109 Kg

Tiofanato-metile                                  fungicida                                2509 Kg

Ossicloruro di rame                            fungicida                                77.604 Kg

Rame ossicloruro tetraramico           fungicida                                75.534 Kg

Clorpirifos                                            insetticida                              41.065 Kg  (revocato dal M.S c 12 giugno 2012, fortemente liposolubile nell’olio d’oliva)

Olio minerale paraffinico                    insetticida                               40.635 Kg

Metam potassio                                   fungicida                                 33.425

Fosetil alluminio                                  fungicida                                 29.568

Dazomet                        Nematocida, fungicida, insetticida, erbicida   25.097

Dimetoato (Rogor)                              insetticida di contatto               22.907

2,4 D fenossiderivati  Nufarm            erbicidi ampia scala                 18.728

Clorpirifos-metile                                insetticida a largo spettro         18.179 Kg

Ziram dimetilditiocarbammato          fungicida                                    9.109 kg

Metiocarb                                            Insetticida e lumachicida            8.734 Kg

Cimoxanil                                            fungicida                                     85.08 Kg

Folpet                                                  fungicida                                      7.419 Kg

 

Dove sono andati a finire tutte queste tonnellate di fitofarmaci? Quale futuro vogliamo per la nostra salute, dei nostri figli e del  territorio?

Cosa vogliamo mangiare? Un mela col bruco o una mela integra e luccicante al  cocktail di 40 pesticidi differenti?

Il futuro dipende solo dalle scelte che faremo oggi !Io dico basta all’uso dei fitofarmaci!

Salviamo il Salento, la nostra salute, le colture e i nostri olivi, straordinari e irripetibili opere botaniche, adottando le buone pratiche agricole e di difesa integrata!

 

* Tecnico per la Tutela dell’Ambiente, Naturalista

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2 Commenti a La pandemia silenziosa

    • Grazie Claudio Gerardo per condividere il mio pensiero, ma oltre alle sante parole oggi abbiamo bisogno di azioni quotidiane che perdurino nel tempo e la convinzione che tutto dipende dalle nostre azioni quotidiane….

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