Da Erika e Omar alla bimba di Surbo

scuola
da “canossianevilla.it”

di Gianni Ferraris

Quando i cretini utilizzano i social network il pericolo può diventare reale. Ricordo il caso emblematico di Erika e Omar a Novi Ligure. I ragazzi dissero di aver visto fuggire “un marocchino” dalla casa di lei nella quale erano stati massacrati il suo fratellino e la madre, subito alcuni xenofobi (che ora sappiamo anche fascisti) della lega nord avviarono ronde e la caccia all’immigrato, per i poveri stranieri furono giorni di tragedia, barricati in casa, con il rischio de linciaggio per strada. La fine della storia la conosciamo, i ragazzi erano i colpevoli, però il vulnus era fatto, la pax sociale rotta prima dall’efferato sgozzamento, poi dallo stile Ku Klux Klan delle ronde leghiste.

Surbo, venerdi 24 ottobre 2014, una bimba di 11 anni dice di aver subito in tentativo di rapimento. Immediatamente i social intervengono in modo massiccio, inviando dettagliatissime descrizioni del furgone giallo  dei presunti rapitori, qualcuno mette addirittura le foto di due ragazzi. Whatsapp fa si che la notizia arrivi immediatamente in ogni angolo del Salento con la scritta: fate girare! Non si sa bene perchè poi. I carabinieri di Surbo, che sono inquirenti capaci di distinguere il falso dal vero, in poche ore fanno si che la ragazzina dica la verità: “mi sono inventata tutto”. Non ci interessano i motivi per cui l’ha fatto, il problema riguarda la famiglia o eventuali assistenti sociali. Quello che importa è che qualcuno, sostenendo che la fonte della notizia erano  i carabinieri, ha osato mettere in moto la più orrenda macchina da guerra: la caccia all’uomo in stile KKK.

I messaggi sono tracciati, la speranza è che qualcuno indaghi su chi ha osato tanto e agisca di conseguenza denunciando e possibilmente con la condanna al massimo della pena possibile. Di madri isteriche che hanno girato il messaggio senza porsi alcun problema e di personaggi che utilizzano comportamenti criminali nei fatti purtroppo è pieno il web.

Occorrono leggi severissime in materia di diffusione di notizie che hanno come unico scopo la creazione di tensioni, razzismo, violenza gratuita. Soprattutto occorre un ripensamento globale. Penso che siano volati SMS a Latina fra le mamme belline, pulitine, carucce che hanno costretto una bimba fuori dalla scuola materna perché in via squisitamente teorica avrebbe potuto avere l’ebola. Se si utilizzasse lo stesso criterio con i bimbi che hanno la “colpa” di avere madri cretine quella scuola sarebbe d’elite, pochi ma ottimi.

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