Dedicato agli affreschi medievali di San Mauro

uno degli affreschi sul sottarco dell'abbazia di san Mauro
uno degli affreschi sul sottarco dell’abbazia di san Mauro

SANNICOLA, ABBAZIA DI SAN MAURO

GLI AFFRESCHI SULLA SERRA DELL’ALTOLIDO PRESSO GALLIPOLI

Questo terzo volume della collana De là da mar è dedicato ai preziosi affreschi medievali di San Mauro. La chiesa dell’antica abbazia italo-greca svetta tuttora sulla collina dell’Altolido di Gallipoli, lungo la direttrice per le marine di Nardò.

L’importante monumento, per più di un secolo drammatico manifesto della marginalizzazione e dell’incuria del patrimonio storico-artistico meridionale, dopo coraggiose ed estenuanti battaglie civili, appare il protagonista di una rinascita culturale. Il risultato è da ascrivere soprattutto al Comune di Sannicola, il cui territorio comprende l’Altolido gallipolino, che ha acquisito la proprietà della chiesa di San Mauro e ne ha promosso recupero e valorizzazione, azioni emblematicamente rappresentate anche da questo libro.

Questo volume, pure imperniato sulla qualità degli scritti, è dotato di un pregevole apparato iconografico, che esalta i dettagli, nonché di tavole grafiche di esemplare chiarezza. Il suo progetto editoriale conclude idealmente l’esemplare “restauro preliminare”, compiuto dal Comune di Sannicola e affidato allo Studio Costantini, dove gli affreschi sono stati sottratti a uno stato di “caduta spontanea” nonché riconosciuti nella loro reale ampiezza e scansione, e anticipa gli attesi esiti di un intervento degli Uffici periferici del Ministero BB.CC., dove, ripartendo da uno studio progettuale, si disvelano i brani pittorici inediti, già individuati, sotto agli scialbi, nel “restauro preliminare”. In particolare, il volume, multidisciplinare, raccoglie nove selezionati saggi, utili a rendere visibile un “patrimonio latente” sconosciuto e che, prima d’oggi, era, al più, solo sospettabile. Alla rivelazione di questa ricchezza hanno concorso illustri accademici, valenti ricercatori e professionisti di chiara fama.

Sergio Ortese, direttore della collana e curatore del libro, nel suo contributo chiarisce che sino dal Seicento innumerevoli articoli e saggi hanno preluso alla focalizzazione di un quadro storico-artistico e archeologico oggi scoperto o ancora da scoprire nell’antichissimo sito abbaziale.

Le vicende dell’insediamento abbaziale sono raccontate in un saggio di Mario Cazzato, dove, ripercorrendo i più aggiornati studi sulla civiltà bizantina medievale del Basso Salento, s’individua nell’area di Gallipoli e nel suo entroterra l’origine stessa di un grande fenomeno. Oltre alle vicende storiche sono esaminati alcuni aspetti dell’evoluzione tipologica dell’impianto architettonico.

Marina Falla Castelfranchi, con la sua consueta limpidezza, riesce a circostanziare la fondazione e la decorazione della fabbrica. Inoltre, ribadendo la peculiarità del ciclo gallipolino, di traslare una decorazione nata in chiese a pianta centrale in uno schema longitudinale, punta l’attenzione su alcuni inediti brani del ciclo cristologico. La studiosa attribuisce il ciclo pittorico a «un concepteur di profonda cultura» e, confrontandolo con altri programmi iconografici, giunge a cogliere l’importanza della stagione “bizantina” del Salento nonché a collocare i dipinti alla fine del XIII secolo.

Sempre sul versante iconografico, un saggio di Manuela De Giorgi, interfacciandosi agli esiti del restauro preliminare, riconosce, con dovizia di particolari, il variegato “Santorale” di evangelisti, monaci, vescovi, eremiti e militari, intessuto su absidi, pilastri e sottarchi della chiesa, in un gioco di alternanze e corrispondenze iconologiche. A testimoniare il ruolo di punta degli affreschi di San mauro tra le eccellenze della pittura italogreca interviene un’adamantina lettura stilistica e iconografica di Valentino Pace.

Lo studioso inquadra gli affreschi della chiesa di San Mauro, insieme a quelli della vicina abbazia di San Salvatore, in un «panorama dai vasti orizzonti, partecipi del sistema espressivo dei territori dell’ortodossia, determinato e siglato dall’inerenza ‘greca’ della loro committenza». Quanto alla natura materiale e allo stato conservativo delle superfici, decorate e no, di San Mauro il volume accoglie due contributi del “CNR – Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali” di Lecce: Francesco Gabellone ricostruisce il Monumento con tecniche di laser scanner, fotogrammetria e fotomodellazione 3D, mentre Giovanni Quarta e Davide Melica presentano gli esiti di una notevole indagine diagnostica sugli affreschi.

Centrale l’apporto del saggio (con ricca appendice) di Giuseppe Maria Costantini. Al restauratore e studioso è demandato il compito di illustrare gli esiti dello straordinario intervento di restauro preliminare, dall’indagine critica stratigrafica, un metodo specialistico finalizzato a riconoscere e distinguere tutti gli strati superficiali che costituiscono la storia materiale di ogni singola superficie murale dell’edificio, alla messa in sicurezza degli affreschi, ai saggi di restauro in opera e relative elaborazioni progettuali. In questo volume, le necessarie comparazioni con altri cicli pittorici sono tante, tuttavia è sembrato indispensabile che uno dei monumenti evocati fosse trattato, sia pure sinteticamente, assieme a San Mauro: la vicina San Salvatore, antico complesso abbaziale italo-greco, oggi inglobato in una masseria abbandonata e in fase terminale di degrado; un bene di privati che il mondo della cultura, raccolto attorno al Comune di Sannicola, cerca disperatamente di salvare. Maria Ritana Schirinzi, da sempre interessata a San Salvatore, fino dai suoi studi presso i Laboratori di Restauro in “Architettura Valle Giulia”, fornisce un esame architettonico-urbanistico del monumento nonché un suo accurato rilievo grafico.

Nello stesso capitolo, Giuseppe M. Costantini conduce un sintetico esame tecnologico delle superfici della chiesa, con interessanti esiti diretti o indiretti.

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