Dalle strade del mondo in Salento, “a Cappello”

di Francesco Greco

A cappello 2

L’arte di strada nasce con l’uomo. Quando un bambino di Atene si mise a fare capriole nell’agorà, un altro a giocare col “curuddhru” (cerchio) nelle piazze dell’Urbe, un altro ancora si dipinse in fronte il terzo occhio a Calcutta. Nei millenni questa arte povera ha attraversato le favelas, il barrio, le bidonville, i suk di ogni meridiano e paralello. Per giungere sino a noi conservando intatte la capacità di emozionare e stupire.

E’ la forma d’arte più vera e immediata, senza accademia, business, manager. Nessuna lacerazione semantica: l’arte per l’arte, allo stato puro, restituita alla primitiva etimologia. Non deve cercare il pubblico con le astuzie del marketing, soggiogandolo con la falsità dei moderni incantatori di serpenti, subdoli messaggi subliminali: ma lo trova dove decide che val la pena fermarsi e, col passaparola, convocare ogni artista che vuol mostrare al mondo la sua abilità.

L’idea di arte di strada si associa subito al mangiafuoco di Piazza Navona, l’illusionista indiano a Piazza di Spagna, il violinista all’angolo di piazza San Venceslao, l’omino delle bolle di sapone a Montmartre. Non costa niente, solo qualche “monetina, monetina!”, o “monetona!”, come dice sorridendo la ragazza che col cappello fa il giro del cerchio degli spettatori. Da qui questa forma d’arte nobile, sublime, poetica ha preso il nome di “A Cappello”.

A Cappello 3

Anche quest’anno il Carro di Tespi sbarca in Salento col suo carico di stupori e meraviglie. Gli artisti provengono da tutto il mondo e si sono dati appuntamento a Gagliano del Capo (nel Leccese, a due passi dal mare da sogno di Santa Maria di Leuca) per celebrare la Va edizione di “A Cappello” (Festival dell’Arte di Strada) il 17 e 18 agosto nel dedalo di vicoli tra Palazzo Ciardo, Palazzo Daniele e la chiesa di San Rocco (il protettore, festeggiato in quei giorni).

“Se la modernità è per voi una forma di eccezione – dice Matteo Greco (info: 329-4433924) – se amate solo le storie che vi portano lontano, se cercate nel profondo lo stupore, trasferitevi tutti a Gagliano, perché quest’anno il festival raddoppia il suo carico di meraviglia…”. E infatti Gagliano si veste di cosmopolitismo: con gli artisti in arrivo da tutto il mondo diventa una babele di lingue, popoli, etnie, intreccia arazzi di culture, arabeschi di vissuti, tesse le trame delle esperienze più varie. Per donare a grandi e piccoli allegria e stupore, emozioni intrecciate con la materia dei sogni, performance che incantano grandi e piccoli. “Due serate – aggiunge Greco– di performance e attrazioni con artisti di calibro internazionale che mostreranno al pubblico. Gli incroci si fanno musicali, le piazze diventano quelle di tutto il mondo e portano canzoni dall’Irlanda, l’America, le isole tropicali. E alla fine della notte si sale in mongolfiera…”.

Ecco gli artisti dell’evento: Alberto Cacopardi, “Et nunc” (spettacolo di teatro, danza e acrobazia scenografica); Delia De Marco e Valentina Elia, “Rotolandia” (attraversano le strade del paese in un folle viaggio sopra i materassi); Monsieur Cocò (promette grandi prove di fachirismo); il Grande Lebuski (sfreccia spericolato per le piazze sulla sua microbicicletta); i Los Minchios, gruppo cult messican-pugliesi doc (interpellano grandi e piccoli con le loro clownerie musicali); i corti cinematografici di Scratch (Festival internazionale di animazione); le storie cantate tratte dal repertorio popolare di Elisabetta Mazzullo e Evarossella Biolo; le magie di Robertino; la parata dei Galli trampolieri; il lancio delle mongolfiere di El Globo de Papel; le divagazioni comiche sul potere di Don Corleone; da Milano i Portugnol Connection, gruppo patchanka (liriche in italiano, spagnolo, francese, portoghese): autentico meltingpot musicale; da Taranto gli El Folk con la loro ossessiva musica irlandese; da Firenze, guest star, i Martinicca Boison che col folk elegante hanno incantato il pubblico italiano e dei Paesi del Mediterraneo: “Le canzoni del Trimarano”, terzo lavoro, ha scalato le classifiche delle radio indipendenti. E dunque, che la festa cominci, e che grandi e piccoli facciano “ooh!” spalancando gli occhi per lo stupore…

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