Montecitorio, luogo sacro della democrazia

montecitorio

di Stefano Manca

Non mi piacciono Grillo e la sua concezione di politica. Ma l’altro giorno ho condiviso un suo intervento in cui sottolineava come una giovane deputata del Movimento Cinque Stelle sia stata offesa a Montecitorio da due parlamentari del Pdl. Gli epiteti erano: “bella bambina”, “bagascia”, “bambola”. Adesso si registra un episodio ancora più grave. La location è sempre la stessa: Montecitorio, luogo sacro della democrazia. Anche se sembra di stare nei peggiori bar di Caracas, come recita uno spot. E’ accaduto, dicevo, che un parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Matteo Dall’Osso, abbia perso il filo del discorso durante un suo intervento. E giù risatine e insulti da parte dei deputati di Pd e Scelta Civica. L’unico dettaglio è che Matteo Dall’Osso è affetto da sclerosi multipla, una malattia che può portare anche a disturbi cognitivi e perdita di memoria. Non so più cosa pensare di questo paese in fiamme. Ve li immaginate Moro, Berlinguer e Almirante che ridono in aula di un ammalato?

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3 Commenti a Montecitorio, luogo sacro della democrazia

  1. luogo sacro, occupato per lo piu’ da gente indegna della sacralita’ del luogo, interessata unicamente a portare a casa una pagnotta piu grassa e sonante, incurante del baratro in cui sprofonda la democrazia prima e il decoro economico del paese poi, con milioni di disoccupati e senza reddito, si appropriano dei rimborsi elettorali, VERGOGNA.

  2. l’episodio in sé appare odioso, ma si deve anche dire che chi ha sfottuto il deputato non conosceva la sua storia personale e clinica.
    e pare che dopo si sia scusato.

    allora, O si aboliscono tutti gli sfottò contro gli avversari politici OPPURE si può talvolta incappare in queste situazioni, in un certo senso senza colpa di nessuno.

    il video mostra chiaramente che il deputato (con cui sono ovviamente solidale, nel senso di vicinanza, e di augurio perchè possa sconfiggere quel terribile nemico) smarrisce il filo del discorso, ed è facilissimo a quel punto sfotterlo, tipo “ma chi te l’ha scritto?”, “dov’è il foglio giusto?”.

    probabilmente questa “arma” l’avremmo usata tutti, contro un avversario politico, ma poi capita, come in questo caso, che la situazione sia completamente diversa da come appare, e che la persona che usato lo sfottò appaia come la più grossa carogna del mondo (lo sarebbe stato, se fosse stato a conoscenza della situazione, ma qui pare proprio una situazione in cui il diavolo ci ha messo la coda, no?).

    tra l’altro non ho idea di chi siano, gli autori dello sfottò (quindi non voglio difendere questo o quel deputato), ma per me è una cosa che poteva capitare.

    Pierandrea Caione.

  3. Nella tanto maltrattata e bistrattata prima Repubblica i nostri rappresentanti politici, per cultura e professionalità, erano la crema della nostra società, anche allora c’erano i furbi e i manigoldi ma quando venivano scoperti erano accantonati ed emarginati. Tutti i Consiglieri prima di essere incaricati a ricoprire responsabilità amministrative dovevano fare la gavetta e il loro bravo tirocinio nei partiti e comunque tutti dovevano avere alla spalle almeno l’esperienza di una legislatura. Per i frettolosi e arrivisti improvvisati non c’era molto spazio. Ricordo alcuni nostri consiglieri e amministratori degli anni 60 e 70 dello scorso secolo. Arturo Falconieri, Luigi Tarricone, Antonio Perrone, Vittorio Raho, Uccio Buccarella, Mario Calabrese, Ottorino Vaglio, Cosimo Sasso, Antonio Ammassari e tanti altri, tutti stimati ed apprezzati professionisti, nessuno di loro era una Santo, ma tutti avevano un alto senso della pubblica amministrazione e nessuno si è arricchito con la politica (Un piccolo aneddoto, Una volta un assessore in carica rimproverò l’allora Sindaco Sasso perchè nel programma di ripavimentazione stradale, la via dov’egli abitava era stata inserita al primo turno, Signor Sindaco, disse l’assessore: La gente che deve dirmi? Che ho dato la precedenza alla mia strada sol perché io sono l’assessore? Gradirei che il ripristino della mia strada fosse spostato all’ultimo turno così nessuno può accusarmi di privilegiare quella strada sol perché lì ci abito io, richiesta nobile che fu immediatamente accolta, Oggi chi si sarebbe comportato in questo modo? Ho dei dubbi). Mi chiedo: I consiglieri e gli amministratori di oggi che grado di cultura, di esperienza professionale ed amministrativa hanno nel loro bagaglio? Meglio lasciar perdere………………Oggi basta avere alle spalle una famiglia larga e numerosa ed unita che subito ci si inventa una fantomatica lista personalizzata, con dentro inseriti una diecina di candidati molti dei quali prendono ZERO VOTI (non si votano nemmeno da soli o ancora peggio sbagliano nel votarsi). Queste improvvisate liste personalizzate sono sempre prive di programmi e progetti fattibili, però una volta eletti sono sempre pronti a spostarsi a destra o a sinistra, secondo le convenienze o i vantaggi delle offerte che vengono inserite nel mercanteggiamento della gestione pubblica. Nella prima Repubblica c’era disciplina partitica, si doveva dar conto ai partiti nei quali si era stati eletti (comportamento non sempre esemplare e corretto). Oggi non si da conto a nessuno, forse, nemmeno alla propria coscienza. Non stavamo molto bene prima ma, certamente, non stiamo meglio oggi, anzi, molto peggio……Vogliamo salire un pochino più in alto sino agli alti scranni del parlamento nazionale? Una volta ci rappresentavano personaggi del calibro di Codacci Pisanelli, Conchiglia Calasso, Giorgio De Giuseppe, Giacinto Urso, Claudio Signorile, tutti personaggi discutibili politicamente ma che per prestigio e spessore culturale, nulla hanno in comune con gli odierni, dilettanti allo sbaraglio, come Raffaele Fitto, Rocco Palese, Marisa Bellanova, Salvatore Capone e compagnia bella. Possiamo metterli sulla stessa stregua dei loro predecessori? Assolutamente no. . . . .. Ecco perché i vari Moro, Berlinguer, Almirante ed altri statisti del secolo scorso, pur differenti, distinti e distanti tra di loro ma accomunati da un alto senso dello stato, oggi non si metterebbero a ridere davanti a certe scelleratezze ma si metterebbero a piangere per il disgusto che i loro indegni eredi stanno dando alla nostra cara Nazione,

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