Gli antichi “ferri del mestiere” della Guida Turistica: simboli di identità

di Daniela Bacca *

Bastone e bacchetta, megafono e bandiera: sono solo alcuni degli antichi strumenti di lavoro ed oggetti di riconoscimento della Guida Turistica, tra questi una parte si sono evoluti nel tempo, adoperati anche oggi durante lo svolgimento delle visite guidate. Affascinanti attrezzi e simboli che, considerati “indizi di identificazione”, rappresentano la professione turistica e documentano la figura del Cicerone nell’esercizio della sua attività nel mondo del viaggio.

4. Royston Robertson, Arte della Guida

Il bastone, tra “ferri del mestiere” più arcaici utilizzati dall’uomo ed in ogni civiltà, è nato con lo scopo di guidare il bestiame, la tribù dei nomadi od i pellegrini, essere un punto d’appoggio, indicare la direzione, segnalare un particolare.

Il bastone rappresenta la prima estensione del corpo, in particolar modo del braccio e della mano, è un efficace dispositivo comunicativo, e “serve come operatore deittico, utensile per mostrare, indicatore semiotico(1). In virtù di queste ed altre specifiche funzioni, lo ritroviamo in mano alle Guide Turistiche fin dall’antichità, come si evince osservando interessanti ritratti, tipiche vedute di viaggio e fotografie dei primi Novecento.

3. Guida Turistica nel sito di Wisconsin Dells, 1930 circa

Nell’ opera Grand Tourists at the Monument of Philopappos, Greece“, realizzata nel 1821 da Louis Francois Cassas, si riconosce un elegante Cicerone nell’atto di impugnare ed alzare il suo bastone, con il quale attira l’attenzione dei viaggiatori ed indica il monumento che sta illustrando (figura 1).

Il bastone, inoltre, assolveva ulteriori compiti, come quello di sostegno mentre si percorrevano lunghe strade o sentieri dissestati, poteva aiutare ad aprire varchi nella selvaggia vegetazione, e costituiva un’arma di difesa. Il Cicerone accompagnatore con l’ausilio del bastone esplorava lo spazio, allontanava oggetti ed animali pericolosi, ed era in grado di difendersi contro gli eventuali malfattori incontrati sul cammino escursionistico. Queste circostanze, infatti, avvenivano all’interno del Grand Tour dei secoli scorsi, considerando che le mete predilette di visita e di viaggio erano le località ricche di pittoreschi ruderi di antichi edifici del passato classico e siti caratterizzati da paesaggi bucolici ed incontaminati.

 2. Guida Turistica nella localit à di Panmunjom, Corea,  1966

La bacchetta o il bastoncino, remoto strumento dai variegati significati, ha sempre rappresentato per la Guida Turistica la funzione di “puntatore”, ossia l’asticella adoperata dai docenti, relatori e conferenzieri per puntare ed illustrare figure, grafici ed immagini. Similmente al bastone, veniva usata per catturare, segnalare ed orientare lo sguardo dei turisti verso un monumento, un’epigrafe, uno scorcio panoramico, un dettaglio artistico od architettonico, un luogo od un oggetto specifico, una strada disegnata su una mappa, ecc..

Una fotografia del 1966 ritrae proprio una Guida Turistica mentre indica e spiega un sito coreano ai turisti con l’ausilio del bastoncino che, ben indirizzato verso l’orizzonte, conduce gli occhi dei visitatori a mirare ed osservare il paesaggio e gli elementi in lontananza (figura 2).

L’evoluzione tecnologica odierna propone la bacchetta anche nella variante di puntatore luminoso che talvolta le Guide Turistiche adoperano con molta parsimonia negli spazi aperti.

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Il megafono è l’antenato delle odierne radioguide o degli amplificatori vocali a batteria portatili, che costituisce il requisito di identificazione visivo più eloquente delle Guide Turistiche contemporanee. Ancora oggi, tra le competenze tecniche della professione, come stabilito nello Standard Europeo sulla Formazione minima richiesta alle Guide Turistiche approvato nel 2008 dal Comitato Europeo di Normalizzazione,viene individuato un buon “uso della voce” da intendersi non solo in merito al “linguaggio chiaro e conciso”, ma anche relativamente al volume, tono ed intensità. Quindi, per un’efficiente tecnica di comunicazione, la voce del Cicerone deve essere limpida, chiara e squillante nei luoghi all’aperto e davanti ad un gruppo numeroso di visitatori.

Il megafono consente di rinforzare il suono vocale verso una determinata direzione; nato con lo scopo di “dirigere la voce, permettendo di trasmetterla a distanze anche notevoli, anticamente era “di metallo o di cartapesta, foggiato a cono e recante un’imboccatura (2).

Quest’affascinante strumento acustico, compagno indispensabile della Guida Turistica, è citato in moltissime memorie e diari di viaggio, come nel libro “Terrasanta: terra di speranza” scritto da Pasquale Bricchi nel 1968, in cui si legge “… un preparatissimo cicerone del luogo, munito del megafono…” e nell’opera “Narratori delle Pianure: novelle” di Gianni Celati, in cui viene descritta “Una guida arringava i visitatori col megafono…”.

Un ritratto fotografico degli anni ’30 del Novecento rappresenta una Guida Turistica che posa con un rudimentale megafono nella località di Wisconsin Dells, uno dei siti maggiormente visitati dai turisti, grazie ai suoi paesaggi ameni ed acquatici (figura 3).

La bandiera è una delle icone fra le più tipiche della Guida Turistica in cammino con un gruppo di visitatori, un vero e proprio “segnale” visivo di comunicazione che indica la direzione del percorso al fine di mantenere uniti i viaggiatori, ed evitare che gli escursionisti possano confondersi e perdersi tra le molte comitive turistiche. Un oggetto talmente tanto diffuso ed importante che l’immaginario collettivo l’abbina nell’immediato alla figura del Cicerone, come dimostrano numerosissime foto di viaggi, immagini grafiche e vignette.

Particolarmente emblematica è l’illustrazione umoristica realizzata da Royston Robertson, raffigurante l’”Arte della Guida”, in cui è presente un attento e sorridente gruppo di turisti nel momento in cui seguono la bandierina che la Guida Turistica professionista con fierezza reca in mano (figura 4) .

In mancanza della bandiera, il Cicerone adoperava ed adopera altri accessori: aste di legno o di metallo, oggi proposte come pennoni telescopici, usate per legare un foulard o un gagliardetto, una coccarda o nastrini colorati; l’ombrellino od una bottiglietta alzata; una girandola colorata ed altri simboli di richiamo e riconoscimento.

La bandiera, inoltre, come nella tradizione marinaresca, può manifestare un “segno distintivo”: indica la nazionalità dei viaggiatori, oppure presenta il simbolo dell’associazione dei turisti, o contiene il marchio del tour operator organizzatore, o reca il logo della compagnia di navigazione promotrice delle escursioni per i propri crocieristi.

*Guida Turistica di Lecce e Puglia – Titolare di “PolisTurismo” – Socio Consigliere di “Associazione Guide Turistiche Regionali della Puglia” – Socio di Associazione culturale “LineaGuida”

NOTE

 

  1. Paolo Fabbri, “La prima protesi”, in “Bastoni. Materia, Arte e Potere”, a cura di Renzo Traballesi, Priuli & Verlucca Editori, Siena, 2006
  2. Voce “Megafono” in Enciclopedia Italiana Treccani, 1934

 

BIBLIOGRAFIA

 

Paolo Fabbri, “La prima protesi”, in “Bastoni. Materia, Arte e Potere”, a cura di Renzo Traballesi, Priuli & Verlucca Editori, Siena, 2006

Daniela Bacca, “Settecento, il secolo delle Guide Turistiche” in Mondointasca.org, 2012

Sergio Baldan, “Ultreya! Suseya! Pellegrinaggio in bicicletta da Venezia a Santiago di Compostela”, 2003

Daniela Bacca, “Breve excursus storico sulla professione della Guida Turistica” in Fondazione Terra d’Otranto, 2011

Voce “Megafono” in Enciclopedia Italiana Treccani, 1934

Pasquale Bricchi, “Terrasanta: terra di speranza”, L’ariete, Milano, 1968

Gianni Celati, “Narratori delle Pianure: novelle”, Feltrinelli Editore, 1988

Voce “Bandiera” in Enciclopedia Italiana Treccani

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