Un rimboschimento partecipato contro l’inutile strage silenziosa di migliaia di alberi di Natale

                                          Ai Cittadini del Salento

                                           Al Presidente della Provincia di Lecce

                                           Ai Sindaci dei Comuni del Salento

  Loro Sedi

 

Gentili Cittadini e  Amministratori Pubblici,

 

la festa del Santo Natale ha molti significati spirituali e di pace fra gli uomini e con la Natura. Essa ci dà l’occasione, grazie alla nostra azione e consapevolezza di cittadini che si adoperano per preservare l’ambiente e di amministratori pubblici che operano per il bene comune, di far sì che diventi la Festa Natalizia della Rinascita Arborea, in modo che si costituisca un’intera nuova foresta ad ogni Natale!

Per questo, conoscendo la Vs sensibilità, Vi rivolgiamo il seguente appello perché una tradizione millenaria nell’uso e nell’addobbo dell’albero di Natale diventi momento di riflessione e di azione per contribuire a far continuare a vivere i nostri fratelli vegetali dopo il loro uso nelle nostre case, invitando i cittadini a comportamenti rispettosi, fornendo dei servizi di raccolta e soprattutto scegliendo delle aree dove mettere a dimora gli alberi, dopo che hanno trascorso il Natale e le Feste con noi, in modo che la loro vita non finisca in discarica ma viva sulla Terra, insieme a noi!

Seguono alcune considerazioni pratiche e affettive, suggerite da Oreste Caroppo, amico nostro e della Terra.

E’ una bellissima tradizione quella di comprare l’albero di Natale, ma solo se si comprano alberi o arbusti di specie autoctone della zona con radice e vaso o comunque involucro di contenimento ottimale delle radici, da mantenere umido l’interno, per poi aver cura di ripiantarlo a gennaio in campagna o in un parco cittadino urbano o periurbano!

Le feste natalizie quindi non finirebbero con l’Epifania, ma nel “giorno della Rinascita Arborea” fissato immediatamente poco dopo l’Epifania! Una vera e propria festa densa di belle promesse e felicità in cui tutte le famiglie ripiantano i loro alberi natalizi con amore e massima cura e gioia, dopo averli tenuti in casa nel breve periodo delle feste facendo massima attenzione a non danneggiarli e stressarli, ad esempio tenendoli lontani da fonti di calore e posizionandoli possibilmente in luoghi illuminati di giorno da luce naturale, senza troppo appesantirli e soffocarli di ornamenti!

Un’iniziativa privata virtuosa delle famiglie da promuovere, che raggiungerebbe l’apice della virtuosità civica e politica se accompagnata da iniziative pubbliche parallele per coloro che non hanno terreni privati dove piantar le piante a fine Natale!

Avremmo ogni anno boschi enormi, gratis per gli enti pubblici, crescenti di anno in anno, in ogni città, se i Comuni e/o delle Associazioni si preoccupassero di indicare una serie di vivai con le specie da consigliare, e ottenute dai vivai convenzionati da germoplasma autoctono, e delle aree predisposte anno per anno dove aiutare le persone a ripiantare l’albero acquistato, in un certo modo e luogo a seconda della specie, invitando le famiglie a prendersene cura portandovi dell’acqua nei mesi più aridi nel primo anno almeno!!! Eviteremmo l’inutile assurda strage consumistica d’alberi cui oggi assistiamo inermi!

Nel Salento, ad esempio ottimi sarebbero, quali alberi di Natale, cipressi e pini (da pinoli e d’Aleppo, eventualmente anche marittimi) e ginepri mediterranei da macchia, ma anche querce spinose, lecci e sughere, corbezzoli, carrubi, allori, lentisco, mirto, ecc., le tante sempreverdi mediterranee!

A noi la tradizione dell’albero di Natale piace molto, come quella del presepe; con quest’idea semplice, ma efficacissima, quella che è oggi un’inutile strage silenziosa o/e agonizzante di migliaia di abeti ed altri alberetti, post e pre natalizia, diverrebbe una grande opportunità di “rimboschimento partecipato” di grande richiamo se ben pubblicizzata e attuata senza troppe speculazioni (perché ormai tutto ciò che è “eco” tende oggi ad infarcirsi di speculazione da parte di furbetti falso-ecologisti, ma qui almeno si avrebbe la possibilità visiva di vedere nella propria stessa città, o poco fuori, quanto davvero tutto viene condotto secondo morale!!!)

Inoltre il tutto dovrebbe esser fatto con alberi a costo più basso degli alberi natalizi attuali a parità di dimensione per invogliare verso questa scelta più etica proposta.

Nel Salento, nel sud della Puglia, anche il cedro sebbene non italico, ma pur sempre mediterraneo, potrebbe ben sostituire il classico abete! Ma garantisce forma a cono anche il Cipresso mediterraneo e i giovani alberelli di Pino d’Aleppo e Pino Marittimo.

Un’iniziativa che deve diventare una tradizione irrinunciabile del Natale italiano e mondiale, che ha davvero in sé tutti quei valori natalizi della Rinascita, e del Buon Augurio, che la strage degli alberi natalizi non ha!

“Porta sfortuna immensa tagliare un albero per farne l’albero di Natale, o se in vaso non ripiantarlo dopo le feste!”

“Tanta più FORTUNA si acquista invece quanti più alberi anno per anno si ripiantano e si riesce a far ben attecchire nel terreno dopo Natale!”

 

DIFFONDETE E PUBBLICATE OVUNQUE, FATE VOSTRA QUESTA INIZIATIVA MOLTO IMPORTANTE!

Seminate questo piccolo seme che vale milioni di semi e di nuovi alberi in pochi anni in Italia e non solo!

GRAZIE e Buone Feste!

 

10 dicembre 2012

 

Fondazione di Terra d’Otranto

 

 

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2 Commenti a Un rimboschimento partecipato contro l’inutile strage silenziosa di migliaia di alberi di Natale

  1. Grazie alla Fondazione di Terra d’Otranto che si dimostra oltremodo sensibile e pugnace nel raccogliere il grido di dolore lanciato da Oreste Caroppo, giustamente preoccupato per l’ennesimo consumo di Alberi di Natale che dopo le Feste finiscono puntualmente in discarica. Perché i Comuni, unitamente ai cittadini, non si fanno portatori della esigenza di piantumarli con il beneficio di avere così aree a verde e forestali disseminate in tutta la Provincia di Lecce? Quest’appello deve raggiungere le Istituzioni, caro Presidente della Fondazione Marcello Gaballo. Se è il caso lo recapitiamo a mano o più rapidamente via e-mail. Permettemi di concludere con un verso di mio padre Fernando della poesia “Traujati ‘sta terra”, rivolta ai giovani: … “e luce simminati a quiddhri ca nu’ sannu!” Con questa iniziativa La Fondazione di Terra d’Otranto, raccogliendo l’appello di Oreste Caroppo, semina luce a quelli che non sanno. E la luce rischiarerà, si spera, le coscienze dei salentini e oltre!

    • per quel che mi riguarda invierò la lettera al mio Comune. Spero lo facciano tanti altri ai loro Comuni. Grazie a te, Paolo, per avermi segnalato l’interessante appello

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