San Cesario. Lu santu scarbatu

RELIGIONE POPOLARE NEL SALENTO FINE OTTOCENTO

Tutti presenti meno che San Cesario,

“lu santu scarbàtu”

di Nino Pensabene

Leggo fra gli appunti etnologici di Giulietta – e trascrivo quasi testualmente – che

“Per festeggiare la vita esorcizzando la morte, il primo di novembre –  periodo propizio per la facilità di raccolta – era di uso fra la popolazione salentina mangiare funghi. E tanto profondamente era sentito l’atto devozionale che, nel mettere la pietanza a tavola, automaticamente si salutavano tutti i santi, la cui presenza era assicurata, esclusa  quella di San Cesario, che per tanta defezione veniva chiamato “Lu santu scarbàtu” (“Il santo sgarbato”).

La ragione – si diceva – stava nel fatto che ricorrendo la sua festa proprio il 1 novembre ed essendo la stessa soppiantata da quella più importante di tutti i Santi, il ribelle, sentendosi defraudato della propria celebrazione, si ‘ncazzàa (si incavolava) e anziché partecipare al banchetto mannà tutti a ddhru paése (mandava tutti all’inferno) andandosene  a raccogliere funghi.

I più pii, invece, non attribuendo mai ai santi atti di ribellione o scortesie di sorta, correggevano la versione piuttosto laica  – opera ti lu tiàulu – ed asserivano che san Cesario era assente dalle tavolate perché, generoso com’era, andava a funghi pur di unirsi agli altri raccoglitori e vigilare sugli stessi affinché non avessero a sbagliare nello scarto fra commestibili e velenosi.

Secondo costoro, per questo motivo invece c’era l’uso di mangiare funghi il primo novembre, per rendere cioè onore a San Cesario, che per il bene altrui annualmente si privava della festa collettiva”.

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3 Commenti a San Cesario. Lu santu scarbatu

  1. Nella tradizione della mia famiglia (non so se condivisa da altri nel mio paese, ossia Aradeo) i santi non ricompresi nella festività erano ben due: Andrea e Simone, il primo perchè intento a pescare, l’altro perchè dedito alla raccoltà di funghi.

  2. Neanch’io ero a conoscenza di questa tradizione. Bisognerebbe indagare qual’era la motivazione popolare secondo la quale i due santi erano tenuti distanti dalla festa collettiva.

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