- Il 29 luglio è una data importante
Si, per la Fondazione Terra d’Otranto è un giorno memorabile, il giorno della pubblica presentazione, dell’apertura a tutti coloro che vorranno fare parte di questa avventura, della condivisione dei primi frutti di due anni di lavoro silente ma costante e quotidiano. L’appuntamento è alle ore 20.30 nei giardini della villa comunale di Nardò.
- Di cosa si occupa la Fondazione Terra d’Otranto?
È una fondazione culturale, senza fini di lucro, nata per volontà di Marcello Gaballo, medico neretino e studioso che oggi la presiede. È una delle poche realtà culturali che vanta il riconoscimento ufficiale della Regione Puglia: voglio sottolineare, non parliamo di una procedura formale completata ma di un sigillo di serietà di intenti ed attività concesso a chi garantisce, attraverso lo statuto, uno scrupoloso rigore ed impegno nell’investimento in cultura, nell’organizzazione e nei modi di intervento sul territorio.
Quali scopi ha?
Gli scopi sono molteplici, ben espressi nello statuto che sarà presto consultabile online sul sito www.fondazioneterradotranto.it . Brevemente, convergono sulla promozione e valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico, architettonico, archivistico, demoetnoantropologico, storico ed ambientale della Terra d’Otranto. Ma queste sono belle formule sulle quali non mi soffermerei troppo. Gli scopi della Fondazione sono l’insieme di quelle attività che si stanno traducendo o si tradurranno in fatti a beneficio del territorio e di chi lo abita, a vantaggio della conoscenza approfondita di Terra d’Otranto e della sua rinascita sociale.
Nella serata del 29 presenterete una rivista, ce ne parla?
La rivista si chiama “Il delfino e la mezzaluna”, nome che si ispira chiaramente allo stemma di Terra d’Otranto ed esprime efficacemente la cornice di riferimento e gli scopi conoscitivi per cui nasce.
È concepita per essere la voce ufficiale della Fondazione e, in particolare, il veicolo principale delle ricerche degli studiosi di ogni disciplina che si occupano in forme diverse di Terra d’Otranto: arte in primis, ma anche storia, lingua, letteratura, studi etno-antropologici, sociali, storico-filosofici, ricerche sulla storia della scienza, su ambiente, territorio, economia, relazioni interculturali ecc. Vogliamo che ogni serio studioso ed ogni paziente ricercatore a qualsiasi titolo (accademico e non, indipendente o istituzionalmente strutturato, giovane e sconosciuto o affermato e di fama ecc) possa contare sulla possibilità di una destinazione di alta qualità dei propri sforzi, e vi possa contare solo sulla base del merito e del valore scientifico delle proprie ricerche che potrà inviare direttamente in redazione con la posta elettronica! Per tale ragione ci siamo dotati di un comitato scientifico ampio e di competenze multidisciplinari, composto per lo più da alcune decine di docenti dell’ateneo salentino (ma non solo) e da studiosi di grande esperienza. Inoltre, a garanzia della qualità scientifica dei saggi che saranno pubblicati e delle pari opportunità per gli studiosi, abbiamo voluto che la rivista si dotasse del meccanismo di valutazione anonima dei saggi secondo le prassi adottate da tutte le più importanti riviste scientifiche internazionali. I referees (rigorosamente anonimi agli autori, come gli autori lo saranno per i valutatori) saranno sia componenti del comitato scientifico sia valutatori esterni al comitato, scelti tra studiosi locali o italiani sulla base dell’esperienza nei campi disciplinari di riferimento dei saggi specifici. I canali ben strutturati di diffusione di conoscenza nel nostro territorio non solo sono pochi ma spesso sono inaccessibili, in particolare per i giovani. In tal modo non solo si perdono le migliori occasioni di conoscenza rigorosa della nostra realtà – pur essendo questo il primo passo per ogni azione di rivalutazione del patrimonio che possa ambire ad una minima efficacia – ma si sprecano soprattutto talenti, negando ai giovani studiosi possibilità di affermazione professionale. “Fare cultura” per questa Fondazione non significa isolarsi dalla società e dalle problematiche economico-sociali reali, significa fare i conti con le difficoltà concrete e gli impedimenti strutturali e contingenti che affliggono il Sud. Se si opera con serietà e rigore (tanto etico quando scientifico!), esplorando le dinamiche reali e cercando di arginare le difficoltà del territorio, le ricadute positive possono essere enormi e importantissime, ne siamo certi.
Saranno presentate altre iniziative editoriali, tra cui il libro su Salvatore Napoli Leone
Si. Il libro su Salvatore Napoli Leone è la prima delle monografie della Fondazione. Un libro molto particolare sulla vita di un uomo ancora da scoprire, un geniale inventore neretino, un intraprendente ma sfortunato industriale meridionale del Novecento. Era importantissimo salvarne la memoria per diverse ragioni sulle quali ho già scritto molto, anche sulle pagine di questo giornale. Aggiungo pertanto qui solo una curiosità: tutti coloro che hanno letto il testo mi hanno invariabilmente confessato di essere rimasti al contempo entusiasti, increduli ed infine molto scossi. Le ragioni sono comprensibili, vi invito al libro per scoprirle, per assaggiare le irriducibili sfumature che hanno colorato l’esistenza di quell’uomo.
La narrazione delle alterne vicende di vita di Napoli Leone e la storia delle sue avveniristiche opere sono frutto della fresca penna di Gianni Ferraris, una firma ben nota ai lettori di Paese Nuovo. La vastissima ricerca di foto e documenti inediti presenti nell’archivio della famiglia Leone e poi pubblicati sul testo è stata un’opera paziente che ha impegnato invece lungamente Marcello Gaballo. Inoltre sarà disponibile il primo lavoro di Itineraria, una curata collana di agevoli opuscoli dedicati ai beni architettonici di Terra d’Otranto, diretta da un giovane e valido studioso, Paolo Giuri.
Prossimi appuntamenti?
Il calendario delle attività in cantiere a partire da settembre 2012 e per tutto il 2013 è talmente ricco, variegato e complesso che la stupirei o l’annoierei mortalmente! Le dico soltanto che la Fondazione sarà ufficialmente l’ente che si occuperà di organizzare e coordinare tutti gli eventi e le attività editoriali o culturali inerenti alcune ricorrenze di rilevanza culturale e storica per il Salento, talmente interessanti che se ne parlerà molto. Ci dovremo risentire credo!
Come è strutturata la Fondazione?
Oltre al Presidente e al Comitato Scientifico c’è un Consiglio d’Amministrazione di cui fanno parte altri tre validi studiosi, Marco Cavalera, Daniela De Lorenzis e Giovanna Falco.
- Come si aderisce alla Fondazione?
Venite alla presentazione ufficiale del 29 luglio e lo scoprirete, siete tutti i benvenuti. Con un contributo minimo di 30 Euro, da versarsi quale quota 2012, si potrà aderire e ricevere gratuitamente la copia della rivista e di Itineraria. Solo per quella sera agli aderenti sarà distribuito anche il volume su Napoli Leone. Ma per ogni aggiornamento potrete consultare il nostro sito web che a breve sarà totalmente fruibile o contattarci tramite email all’indirizzo info@fondazioneterradotranto.it.
* Mauro Marino è direttore de Il Paese Nuovo
Beh che dire una fondazione per il Salento o meglio per la gloriosa Terra d’Otranto è veramente un atto d’amore per la propria terra tanto amata ma tanto offesa da lobby che pur di incassare milioni di euro stanno dissacrando il nostro territorio e le nostre bellezze paesaggistiche. Il mio augurio al Presidente Dott. Marcello Gaballo, al Comitato Scientifico e a tutti coloro che vi aderiranno, affinchè attraverso la validità dello strumento della Fondazione si possa apportare con stile e scienza come già ben evidenziato in Spigolature Salentine, CONOSCENZA, di cui solo l’ignorante non ha mai sete! Mi auguro di poter per quel che posso contribuire a questa sete. Buon lavoro
Roberto Gennaio