Da Sancta Maria de Nerito a cattedrale. Un millennio di storia nella chiesa madre di Nardò (le origini)

di Maria Vittoria Mastrangelo

Fin dai primi secoli del Cristianesimo Nardò (Neretum), dominio dell’Impero Romano di Bisanzio, è stata sede vescovile. Come l’intero Salento era rimasta legata a Costantinopoli anche in seguito alle invasioni barbariche dell’Italia e, ai tempi dell’iconoclastia (VIII sec), divenne il rifugio di alcuni dei monaci basiliani che lasciarono Costantinopoli per sfuggire alle persecuzioni.

ruins of the original building (picture Delli Noci)

Le origini dell’attuale Cattedrale si perdono nella leggenda, che ne attribuisce la fondazione al conte Goffredo, conte normanno di Conversano, conquistatore della città  nel 1054. All’epoca, sul luogo dell’attuale Cattedrale esisteva già una chiesa di probabile fondazione basiliana, nota come Sancta Maria de Nerito.

Sotto i dominatori normanni, che soprattutto per motivi politici appoggiavano la chiesa latina, S. Maria de Nerito fu ricostruita e trasformata in abbazia benedettina e tale restò fino al XV secolo. In quanto avamposto dell’espansione benedettina, fu sempre sostenuta dai normanni con donazioni e privilegi.

– plan (phase 1); the today’s church plan is outlined in the background – existing traces – hypothesis

 

La costruzione fu iniziata nel 1080 e la chiesa fu consacrata il 15 novembre 1088: orientata secondo la direttrice est-ovest, come vuole la tradizione, e costruita sopra la basilica precedente, aveva una larghezza circa pari all’attuale, ma una minore lunghezza (in quanto terminava dove oggi comincia il presbiterio).

L’architettura era quella della basilica romanico-normanna dell’epoca: tre navate, sostenute da pilastri ed archi a tutto sesto, terminanti ognuna con un’abside; davanti all’abside della navata centrale era posto l’altare;  erano assenti il transetto e gli altari laterali lungo le pareti minori, che erano forse affrescate. La facciata era piatta, dotata di tre ingressi in corrispondenza delle navate.

– Interior of the church: perspective section of the central nave featuring round-headed arches on both sides

 

Nulla riportano i documenti sul campanile che, se esistente, all’epoca doveva essere staccato dalla costruzione principale e risultare quindi analogo a quello realizzato ad Otranto. Le due cattedrali, infatti, sono coeve.

probable look of the former Norman church

 

Since the early centuries of Christianity, Nardò (Neretum) belonged to the Roman Empire of Byzantium and had a bishop’s see. As the whole Salento, it remained bound to Costantinople also during the barbarian invasions of Italy and never incurred in them. During the iconoclastic period (VIII century) some Basilian monks sheltered in this area escaping from the persecutions in Constantinople.

The origins of the today’s cathedral are lost in the legend that ascribes its foundation to the Norman Count Goffredo of Conversano, who conquered the town in 1054. On the location of the today’s cathedral there was a Basilian church known as Sancta Maria de Nerito.

Under the Normans, who supported the Latin Church mostly for political reasons, S. Maria de Nerito was rebuilt and transformed in a Benedictine abbey and remained so until the XV century. Being the extreme southern borderline of the monastic Benedictine order, it was hence always financed by the Normans and benefited of gifts and privileges.

 

The building of the church began in 1080 and it was consecrated in 1088. Oriented to the east-west line, according to tradition, and built on the former basilica, the church was the same as breadth as the former one but shorter than it (as it ended on the now existing presbytery).

The structure was the one of the Norman Romanesque Basilica: a central nave and two side aisles, supported by pillars and round-headed arches and ending each with an apse. The altar was placed in front of the apse in the central nave. Side walls were perhaps frescoed, but had no altars. There was no transept. The façade was flat and provided with three entrances corresponding each to the two aisles and the central nave.

 

As regards the bell tower, there are no documents, but if it had existed it would have been detached from the main building as the one of Otranto. Both cathedrals belong indeed to the same period.

 

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