Visita alla chiesa della Natività della Vergine di Ruffano (Lecce)

 

di Stefano Tanisi

part. dell’altare di S. Antonio (ph M. Gaballo)

La chiesa della Natività della Beata Maria Vergine di Ruffano rappresenta un inestimabile monumento del barocco salentino.

La sua edificazione, iniziata nel 1706 sul suolo della vecchia chiesa di rito greco e terminata nel 1713, si deve all’impulso religioso delle Confraternite del SS. Rosario e del SS. Sacramento e al contributo corale del popolo. I lavori furono affidati ai mastri martanesi Ignazio e Valerio Margoleo. Nel 1716 fu edificata la sacrestia e nel 1725 la torre dell’orologio sulla porta secondaria comunemente detta “porta dei maschi” (memoria della bizantina divisione tra uomini e donne).

Grande e maestosa architettonicamente, si presenta nella planimetria a croce latina, con la navata centrale su cui si aprono le cappelle dei sei altari.

Dal 1765 al 1776 il pittore ruffanese Saverio Lillo (1734-1796), arricchisce le pareti della chiesa con le Virtù che inquadrano gli altari laterali; la tela ottagonale del transetto che raffigura la Natività di Maria; le grandi tele del presbiterio che raffigurano il Castigo di Core, Eliodoro scacciato dal tempio e la Regina di Saba; S. Antonio e miracolo della mula nel braccio destro del transetto; e Gesù che scaccia i mercanti dal tempio nella controfacciata.

Entrando dalla porta maggiore, detta “porta delle femmine”, a sinistra possiamo notare l’altare di Sant’Elia, eretto nel 1722 dal carmelitano Domenico Salvatore Cirillo, con al centro la statua lapidea del santo. Di fronte vi è l’altare del Crocefisso di patronato dei Saetta, contenente la tela della Crocifissione, opera del Lillo del 1776. Segue sullo stesso lato l’altare della Misericordia costruito nel 1722 dal prelato Aloisio Piccinni e realizzato dallo scultore Gaetano Carrone di Corigliano.

Di fronte a quest’altare vi è quello dell’Immacolata, del 1713, eretto da Giuseppe Grasso.

altare di S. Antonio (ph M. Gaballo)

Segue l’altare del patrono di Ruffano, S. Antonio di Padova, fondato nel 1724 per la devozione di Anna Basurto, principessa di Ruffano. Nella nicchia troviamo la statua lignea del santo, mentre nel fastigio vi è il gruppo scultoreo della Madonna e il Bambino che consegna un panetto a Sant’Antonio (secondo la tradizione del “pane di Sant’Antonio”). Di fronte a questo vi è l’altare del Carmine (o del Purgatorio), del 1722, di patronato della famiglia Mogavero.

Gli altari del transetto sono quelli del SS. Sacramento a destra e del SS. Rosario a sinistra, eretti per conto delle confraternite omonime.

L’altare del SS. Sacramento, opera del Carrone, rappresenta il trionfo del barocco in quanto è il più ricco e fastoso della chiesa. Al centro risalta la tela dell’Ultima Cena. Di fronte vi è quello del SS. Rosario, più sobrio del precedente nei motivi ornamentali, con al centro la statua lignea della Madonna del Rosario circondata dalle formelle dei Misteri del Lillo.

L’antico altare maggiore, ora collocato in sacrestia, è stato sostituito nell’Ottocento. Quest’ultimo, in seguito agli ultimi lavori di restauro dell’edificio, è stato posizionato nella cappella del Santissimo.

part. della tela del Lillo (ph M. Gaballo)

La chiesa conserva pregevoli opere lignee: il coro a ventinove stalli, il pulpito, in argento meccato, il busto di San Matteo.

Numerosi sono gli oggetti liturgici argentei che vanno dal XVI al XIX sec.: reliquari, calici, ostensori, candelabri, croci astili, tutti di provenienza napoletana. Degna di nota la statua in lamina d’argento di S. Antonio di Padova, eseguita dal napoletano Sebastiano Ajello nel 1791.

Si aggiungono anche gli apparati in tessuto (secc. XVIII-XIX) come i paliotti, i piviali, ecc., realizzati con preziose stoffe e ricami, squisitamente decorati con filo d’oro.

Negli ultimi restauri in sacrestia (1996) e nell’area sottostante la chiesa (2002) sono emerse le fondamenta di vecchie case (abbattute per rendere magnifica l’attuale chiesa), le fosse di sepoltura e tracce dell’antica chiesa tardo-quattrocentesca: aree che il visitatore può accedere mediante comode scalinate. La cappella ipogea, al centro delle camere mortuarie, è stata realizzata nel corso degli ultimi lavori di restauro e manutenzione del tempio.

 

Pubblicazioni riguardanti la chiesa:

– A. de Bernart, Culto e iconografia di S. Antonio da Padova in Ruffano, Galatina, Congedo Ed., 1987;

– A. de Bernart, Ruffano una chiesa un centro storico, Galatina, Congedo Ed., 1989;

– V. Vetruccio, L’antica parrocchiale di Ruffano, Galatina, Congedo Ed., 2004;

– S. Tanisi (a cura di), L’iconografia di Sant’Antonio di Padova in Ruffano, Ugento, Ass. Domus Dei, 2009.

– E. Cucchiarini – S. Tanisi, Chiese Aperte Ruffano. Visite guidate nelle chiese, Ugento, Ass. Domus Dei, 2007.

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All’interno della chiesa Natività B.M.V. di Ruffano potete trovare pubblicazioni e video sulla chiesa e sui luoghi più caratteristici di Ruffano.

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4 Commenti a Visita alla chiesa della Natività della Vergine di Ruffano (Lecce)

  1. Grazie Stefano! Chi, come me, ha avuto il privilegio di visitare di recente Ruffano ed i suoi monumenti, grazie soprattutto alla tua competente guida, apprezzerà ancor più questo tuo contributo.

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