3 Commenti a Il tuo cinque per mille alla Fondazione Terra d’Otranto

  1. Permettetemi una riflessione. Il momento della dichiarazione dei redditi assomiglia per alcuni aspetti alla questua domenicale in chiesa. Tutti seduti ai banchi, ci si scruta facendo attenzione a chi lascia cadere un obolo nel cestino delle offerte e a chi no. La categoria dei credenti, alias contribuenti, si divide in almeno 5 gruppi: 1)Quelli che pensano che i preti guadagnino già abbastanza e quindi per niente al mondo daranno un centesimo a loro vantaggio; 2)Quelli che sperano che le offerte possano andare ai poveri e ai missionari assicurando questa loro speranza con un bel segno della croce; 3) Quelli che non hanno nemmeno un euro in tasca; 4) Quelli che pensano di non poter sfuggire all’onnipresente sguardo della Madonna e di Gesù Cristo, abituati come sono al Fisco; 5) Quelli che sperano di comprarsi con 50 centesimi una qualche indulgenza o, crepi l’avarizia, con cinque euro un posto in prima fila in Paradiso: dovrà pur essere meno costoso di una tassa o di un canone RAI, no? In fondo lo dice anche il Vangelo e lo spot in TV: basta il gesto, donare non costa nulla.
    A parte il fatto che oggi come oggi tutto costa e ogni cosa ha il suo prezzo, la gente ha quasi dimenticato l’espressione del termine “Senza scopo di lucro” e quando l’avventato credente ha sacrificato 20 centesimi al cestino della questua sperando di costruire tre-quattro pozzi in Africa o un ospedale in Brasile, e si scopre invece truffato dalla burocrazia o dall’avidità di terzi, immaginate quanto possa impennarsi il suo indice di sdegno e di ritrovata avarizia! Per fortuna queste drammatiche truffe sono poche laddove si voglia fare veramente del bene.
    Ma intanto la dicitura “Senza scopo di lucro” continua a rimbombare nella testa di tutti, diventa un incubo notturno, una filastrocca ossessiva, una preghiera sociale.
    Cari contribuenti italiani, sensibilizzati e traumatizzati dall’aver ormai compreso che ogni vostro gesto come il respirare, l’andare a votare o addirittura il portare il cane a spasso potrebbe rimpinzare le tasche del Trota o le proprietà di Lusi con tutti i suoi complici-Giuda, pensate a come sarebbe bello aggiungere una piccola certezza alle poche che ormai vi sono rimaste: devolvere il 5×1000 alla cultura, alla divulgazione del sapere, a tutto ciò che è in atto l’anti-Trota e l’anti-GrandeFratello, l’anti-immobilismo e l’anti-ipocrisia sociale. La Fondazione Terra d’Otranto è sorella e madre di ciò che noi leggiamo e scriviamo su Spigolature Salentine ogni giorno e quindi nostro fine e nostro mezzo di connoscenza e appartenenza. Poche cose ho incontrato sul mio cammino esenti da brutte sorprese o da nebulose d’identità, ma questa Fondazione ridà finalmente voce e dignità alle intelligenze degli uomini e alla trasparenza delle cose.
    Armiamoci quindi di entusiasmo e di ottimismo puntando sempre più in alto, al di sopra di ogni paura d’imboscate e sfruttamenti, perchè è giusto non aspettarci più un futuro da chi vuole estorcerci l’oro del suo presente, ma è invece doveroso costruirci una vita partendo dal prezioso valore del nostro esistere.

  2. Sono convinto che qui si faccia null’altro che resistenza, siamo frontiera, armati orgogliosamente solo di penna e di φωνή, di voce. Ampliare i mezzi comunicativi per avere un eu-topos, un luogo buono non farà null’altro che.bene a questa fondazione. Qui il lucro non esiste davvero! :) è davvero il luogo bello ed utopico del ripudio del mercimonio culturale. Sottoscrivo quanto ha detto Raffaella.

  3. Ci siamo posti il problema se inserire o meno il banner che apre oggi la pagina di Spigolature. Il timore che la nostra azione potesse suscitare cattivi pensieri in qualcuno ci ha sfiorati, ma lo abbiamo voluto ugualmente fare per coinvolgere i lettori nella neonata Fondazione, facendoli sentire partecipi delle iniziative in cantiere, che saranno rese note quanto prima, dopo la presentazione ufficiale, che non dovrebbe tardare.
    La Fondazione, come si legge nello statuto, di cui abbiamo inserito uno stralcio in questo spazio (in alto nella pagina), vuole amplificare quanto già fa con Spigolature.
    Donare il 5 per mille dell’IRPEF non arricchisce nessuno, tantomeno speriamo noi di diventarlo, e pochi calcoli bastano per comprendere che stiamo parlando di poche decine di euro (a meno che non arrivino grandi contribuenti, che certamente non frequentano i nostri modesti blog).
    L’unica promessa che possiamo dare è che continueremo comunque a lavorare, come sempre abbiamo fatto, rimettendoci di tasca nostra, e ogni centesimo che dovesse giungerci (tra un paio d’anni) sarà interamente devoluto per la cultura di Terra d’Otranto. Ma sarà il tempo a dare ragione… Intanto anticipiamo un “grazie di cuore” a quanti vorranno farlo, mentre speriamo vivamente che siano molti di più coloro che vorranno unirsi a noi come soci. Ma anche di questo ne riparleremo.
    Ed ora, al lavoro! pensando già alla pagina di domani…

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