Libri al rogo

di Gianni Ferraris

Il 10 maggio 1930 fu una data importante che ci ricorda  come si possa voler fare scempio di civiltà. I nazisti, proprio in quel giorno, iniziarono a mandare al rogo i libri degli autori ebrei. Questo avvenne fino al 1945. Non è assolutamente un caso isolato, i regimi dittatoriali e le religioni fondamentaliste da sempre hanno osteggiato la cultura. Il fascismo incarcerava e mandava al confino gli intellettuali che non piacevano al regime, il nazismo bruciava libri, nel Cile di Pinochet i roghi erano all’ordine del giorno. In questo caso una vulgata popolare mette in evidenza l’ottusa idiozia degli esecutori materiali di ordini criminali. La leggenda narra infatti di roghi di libri che parlavano del cubismo perché i militari pensavano inneggiassero alla Cuba castrista. Magari è solo una favola,  plausibile però se pensiamo a come gli esecutori materiali di tali scempi debbano essere idioti ed incolti, i servi scemi. Qualcosa di simile accadeva anche nell’Unione Sovietica. A riprova dell’incultura che guida queste menti ricordiamo che ai giorni nostri tal Raffaele Speranzon, assessore (leghista ovviamente) alla (ahinoi) cultura della provincia di Venezia, abbia stabilito di eliminare dalle biblioteche i libri “indesiderati” (sic). Si tratta di autori del calibro di: Evangelisti, Carlotto, Scarpa, Balestrini, Cacucci, Moresco, Tassinari, Carla Benedetti, Wu Ming, Raimo, Dazieri, Lipperini, Philopat, Manfedi, Grimaldi, Moresco. Rei, secondo l’assessore, di avere firmato un appello a favore del brigatista Cesare Battisti. Il fatto che si lascino sugli scaffali altri autori (Mein Kampf e via dicendo) la dice lunga sulla capacità intellettiva del figuro.

“Non concordo con quanto tu dici, ma sono pronto a dare la vita perché tu possa continuare a dirlo” è una delle regole auree delle democrazia. A qualcuno non piace molto, evidentemente.

Alcune date dei roghi:

Anno 212 a.c. : rogo dei libri in Cina.

Anno  292        : Diocleziano ordina di bruciare i libri di Alchimia.

Anno  367        : Atanasio, Vescovo di Alessandria, ordina il rogo degli scritti

“inaccettabili”.

XV secolo         : Gerolamo Savonarola ordina il “Falò delle Vanità”, facendo bruciare i

libri ritenuti immorali.

XVI secolo        : Distruzione dei libri Maya ad opera degli spagnoli.

Distruzione da parte degli andalusi dei libri scritti in arabo che non

fossero di Medicina, filosofia e storia.

Anno 1966        : John Lennon dice   “i Beatles sono più famosi di Cristo” e integralisti

cristiani bruciarono i suoi dischi.

Anno 1976        : Menèndez (dell’esercito golpista argentino) ordina un grande rogo

di libri fra i quali: Proust, Garcia Marquez, Cortazar, Neruda, Vargas

Lljosa, Saint Exupery, Galeano. Lo fece “perché l’inganno non si

tramandi ai nostri figli”.

Inoltre si è protratto fino al 1966 lo scempio dei libri all’indice imposto dalla Chiesa Cattolica. Questa idiozia venne fermata da Paolo VI. Fra i proibiti: Il Decamerone, Machiavelli, Rabelais, Erasmo da Rotterdam, Copernico, Bacone, Balzac, Kant, Hume, Dumas, Flaubert, Hobbes, Rousseau, Alfieri, Beccaria, Savonarola, Gentile, Guicciardini e molti altri.

Ed è di pochi anni fa la distruzione da parte dei Talebani delle enormi statue del Buddha scolpite su un monte in Afghanistan, a nulla valsero gli appelli provenienti dal mondo intero.

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