di Pino de Luca
Si può fare. È vero, le forze in campo sono dispari, l’impresa sembra impossibile più che improbabile, le fragilità sono tante e anche la paura. Ogni volta si rischia tutto, ogni colpo è totale, tolleranza all’errore nulla. E ogni volta la stessa unica potente convinzione: ma se fosse facile lo avrebbero già fatto!!!
E ci si immerge di nuovo nelle mille e una difficoltà, nelle imprese disperate dove piccoli manipoli di piccole donne e piccoli uomini provenienti da sentieri diversissimi convergono a tentare imprese che non dovrebbero avere nemmeno il coraggio di pensare.
E accade quello che la razionalità rifiuta: il tutto si conclude nel migliore dei modi.
Sud come Europa è il titolo di un libro curato da Fabio Moliterno, carteggio fra Vittorio Bodini e Leonardo Sciascia. Straordinariamente interessante ma, di certo, non è esattamente ciò che, nel tempo del litigio tra Emma e Belen per accaparrarsi “er mejo fuco dell’alveare”, appassiona le umane genti.
Ma noi no, noi ci proviamo. Porto Cesareo, Isola Lo Scoglio, 30 di aprile, lunedi.
Presentazione di un libro di lettere fini sulla storia del Sud e del Salento raccontato da due autori spesso misconosciuti e fuori dalle correnti che entrano nei salotti televisivi.
Ospiti eccezionali sono professori Universitari di gran nome per quelle poche dozzine di persone che frequentano musei e biblioteche, un consesso di simpaticissime e singolarissime persone che hanno costituito un Cenacolo dal nome roboante, campioni d’autoironia per l’ossimoro dichiarato, alcune istituzioni illuminate.
T’attendi quattro gatti spelacchiati, capelli grigi, volti severi e qualche elegante signora dall’animo gentile. E invece una sala si colma, persone d’ogni età e ceto sociale. Eleganti senza sfarzo e alcune ragazze e ragazzi dai sorrisi splendenti e dall’indiscutibile valore estetico, talvolta estatico …
Spero tanto che Carlo, altra grande scoperta, abbia usato la sua arte fotografica per catturare le espressioni di queste persone, attente e preparate che hanno seguito il convegno con acume e puntualità. Interventi brevi, precisi, puntuali, senza retorica e senza stucchevoli “slinguazzate” e un semplice mazzo di semplici e splendidi fiori a Valentina Bodini, figlia di Vittorio, che ha voluto esser presente.
E poi tutti in giardino a godere degli splendidi profumi e dello stupendo tramonto che ogni giorno regala uno straordinario spettacolo a questo angolo di paradiso.
Una pausa prima della cena che vi racconto dopo …