Libri/ Il Salento dei poeti

 

ph Vincenzo Gaballo

 

 

Qui, se mai verrai…

Il Salento dei poeti

di Gianni Ferraris

E’ un audiolibro, è una guida poetico – sonora del Salento a cura del Fondo Verri per i luoghi d’allerta (http://spigolaturesalentine.wordpress.com/2010/08/08/luoghi-d%E2%80%99allerta-ottava-edizione/).

Un viaggio nel territorio dei muretti a secco, degli ulivi narrato con le parole di Vittorio Bodini, Girolamo Comi, Ercole Ugo D’Andrea, Rina Durante, Vittore Fiore, Vittorio Pagano, Claudia Ruggeri, Salvatore Toma, Antonio Verri e recitato da Angela Di Gaetano, Piero Rapanà, Simone Giorgino accompagnati dalle musiche di Adria e Bandadriatica.

Qui se mai verrai è l’0maggio a chi ha saputo interpretare la pietra, il vento e il mare, le strade di polvere e i dolori delle malinconie consumate al sole. La luce col suo accecare, il soffoco e il mare. Il Salento insomma, la terra che stai visitando! Che mai potrai sapere nella sua pienezza. Fugge sempre… sempre cangia puntuta e scontrosa… Sensi soltanto, nell’allerta, ti chiediamo. La poesia è accorgersi e dimenticare, sussurro… materia labile. Confondila con gli occhi! Guardala”.  Così Mauro Marino nel risvolto della copertina.

E ancora, Antonio Errico, nella sua introduzione, dice dei poeti di Salento e delle parole della poesia: “…Accade, a volte, che una poesia rassomigli straordinariamente ad una terra. Che nelle sue parole si senta l’ odore del basilico, si vedano i colori dei gerani, si accendano riflessi di orizzonte, rilucano increspature di mare…”

Salento, terra dei rimorsi e della  storia tutta compressa in ogni salentino. Dalle invasioni dei turchi alle migrazioni forzate, c’è tutto.  Terra di conquista, poco importa se arriveranno in agosto piemontesi con i SUV e il costumino ben abbinato con il telo da mare, poi vanno via, tornano lassù e dicono al bar, durante l’aperitivo che non è più “un Campari soda”, ma è diventato, ahimè, ahinoi, after hour, “so tutto della cultura salentina, io so… ho ballato la pizzica te core sbattendomi come non mai.” Non importa se ha danzato allegramente una canzone che parla di lavoro o di amori derelitti. Lui sa. Senza sapere degli ulivi ritorti o dei muretti a secco.

Qui le mie giornate sono piene, tranquille,

e s’allungano come niente in nottate serene

Il cielo è sempre chiaro in questi posti

E s’allungano come niente in nottate serene

Il cielo è sempre chiaro in questo posto,

ha una luminosità persino ammiccante,

le stelle sono vicinissime, l’aria è profumata,

è tremenda complice, un’amante

inafferrabile, di questo mare che, da sempre

insegue sempre sé stesso” (Antonio L. Verri)

E prosegue, nella terra della luce accecante, il viaggio dei poeti da Lecce ad Acaya, a Roca, e ancora, Martano, Otranto Cucumola, Poggiardo, Palmariggi, Vitigliano, Castro, Porto Badisco, Leuca, Gallipoli. Prosegue ed  apre scenari sempre visti, mai visti forse in tutta la loro interezza e complessità. Le sensazioni e le emozioni dei poeti salentini nella loro terra, rossa come il ferro, dura come pietra. La terra della sapienza antica:

 “…qui c’erano accademie

E monaci sapientissimi…” (Vittorio Bodini)

Versi da leggere con leggerezza, da ascoltare con la stupenda voce che canta di Salento e di emozioni. Per capire un po’ di più, forse solo per sapere che

“…è stupenda questa gente…anche nel dolore,

anche quando urla, quando impreca…

questa gente ha l’umore di questa terra,

cresce con essa, ad essa confida i suoi mali,

le sue gioie, i suoi dubbi, le sue ondulate tristezze…” (Antonio L. Verri)

Da leggere e da ascoltare.

Distribuito dal Fondo Verri – Via Santa Maria del Paradiso, Lecce

Tel e fax: 0832 304522

E mail: fondoverri@tiscali.it

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5 Commenti a Libri/ Il Salento dei poeti

  1. Salento…
    quando mio nonno
    arrotolava attento una cartina
    e piano piano sminuzzava
    foglie secche di xanti-jaca
    e le batteva sul dorso della mano
    prima di mandarle tutte in fumo
    ………………………………………..

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