Kalinifta: cantare l’amore in Griko

di Pier Paolo Tarsi

 

Quando mi è stato chiesto di scegliere dei versi per il giorno di San Valentino ho subito pensato a questo componimento classico di Vito Domenico Palumbo, accompagnato spesso con note celebri a tutti i salentini. In esso vi è, mi pare, l’amore nella sua massima espressione, l’amore che si vive in struggente silenzio, l’amore che non parla all’amata, se non apparentemente, parlando malinconicamente a se stesso, nell’oscurità notturna, mentre si avvia, mentre si allontana per non tornare più, come fa questa splendida lingua che va ormai perdendosi, il Griko salentino.

Ti en glicèa tusi nifta, ti en orria
c’evò e’ pplonno pensèonta s’esena
c’ettumpi’ sti ffenestrassu, agapimu,
tis kardi’ammu su nifto ti ppena.

Evo’ panta s’esena penseo,
jatì sena, fsichìmmu, gapò
ce pu pao, pu sirno, pu steo
sti kkardìa panta sena vastò.

C’esù mai de’ m’agàpise, òria-mu,
‘e ssu pònise mai puss’ emèna;
mai cìtt’oria chili-su ‘en ènifse
na mu pì loja agapi vloimèna!

T’asteràcia pu panu me vlepune
ce m’o fengo krifi’zzun nomèna
ce jelù ce mu lèune: ston ànemo
ta traùdia pelìs, ì chchamèna.

Kalinìfta! Se finno ce feo,
plàja esù ti ‘vò pirta prikò,
ma pu pao, pu sirno, pu steo
sti kkardìa panta sena vastò

Traduzione

Com’è dolce questa notte, com’è bella
e io non dormo pensando a te
e qui dietro alla tua finestra, amore mio,
del mio cuore ti apro le pene.

Io sempre a te penso,
perché te, anima mia, io amo
e ovunque io andrò, vagherò, starò
nel cuore sempre te porterò.

Eppure tu non mi hai mai amato, bella,
né mai avesti pietà di me;
mai apristi le tue belle labbra
per dirmi dolci parole d’amore!

Le stelle da lassù mi guardano,
e con la luna bisbigliano di nascosto
e ridono e mi dicono: al vento
butti le canzoni, sono perdute.

Buonanotte! Ti lascio e fuggo via
dormi tu che io sono partito triste
ma ovunque io andrò, vagherò, starò,
nel cuore sempre te io porterò.

http://www.youtube.com/watch?v=ABZNvWNxbJg

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18 Commenti a Kalinifta: cantare l’amore in Griko

  1. L’amore si tace, non si dichiara, se ne sta per conto suo, inappagato: nella sua pura perfezione è un percorso intimo, individuale, non corrisposto, non deve cercare nemmeno la corrispondenza nell’amata. L’unica forma che concepisco è del tipo “ti amo, ma la cosa non ti riguarda”. Dante, Petrarca, non avrebbero avuto senso se non fosse com’io credo sia. È una strana faccenda per come la vedo io, un prezzo da pagare per partecipare al mistero dell’esistenza. L’altro, l’altra, col mio amore non ha nulla a che fare, l’altro, l’altro, del mio amore è solo il vettore, la nobile scintilla della mia elevazione a una forma d’essere e di sentire più vicina ad una sfuggente verità: e se l’altro o l’altra col mio amore avesse a che fare oltre ciò starei inquinando la purezza dell’amata riducendola a un mezzo. L’amore, col sesso, non c’entra nulla: è solo la componente materiale della bellezza che getta un ponte tra queste esperienze, ma un ponte che non va percorso necessariamente. Questo l’amore come lo concepisco, non ha nulla a che fare con le sue manifestazioni visibili, meno ancora con stupide ricorrenze da calendario. Così io credo.

  2. L’amore non corrisposto si chiama paranoia, quello per se stessi si chiama egoismo. L’amore vero è sempre corrisposto.

  3. Vallo a dire a Dante e Beatrice eheh ;)
    Scherzi a parte, non sto affatto parlando dell’amore per se stessi, mi riferisco anzi al massimo contrario che si possa immaginare a questo! Amore per l’altra senza chiedere nulla per se stessi, neanche la corrispondenza del proprio amore!
    Vabbé, per fortuna è passato anche san Valentino ;)

  4. bisogna avere il coraggio di ammettere i nostri sentimenti non corrisposti non è paranoia!!tutti vincitori??? non credo proprio!!!

  5. I poeti massimi non hanno cantato che questo amore sublimato. Ovviamente non è Amore alla portata di tutti!

  6. L’amore non corrisposto è sicuramente più praticato di quello corrisposto. Avessi potuto amare tutte le donne che ho desiderato!. Dell’amore nascosto o non corrisposto è piena la letteratura. Però non ci metto il Dante o il Petrarca e tanti altri, che piuttosto si dedicarono a “idealizzare” il sentimento o il rapporto d’amore, ma non l’amore incorrisposto e sospetto che comunque corrisposero anche loro e consumarono, finanche il nostro Giacomo Leopardi. Poi, dell’amata, ne poetarono solo l’aspetto sublimato. Piuttosto è nella tradizione dell’amor cortese che si ritrova la massima espressione dell’amore “unilaterale”, a livelli come dicevo prima paranoici. L’amore vero va corrisposto se non altro per metterlo alla prova. Non escludo quello stato d’animo che dice Paolo di amore preventivo. “Amo tutte, persin le brutte” scriveva il Gozzano. Che vuol dire una predisposizione ad amare qualunque cosa, una generosità a prescindere, una caratteristica del proprio carattere a commuoversi e infatuarsi, anche senza pensare a una reale reciprocità.
    Però l’amore vero è quello corrisposto. Non posso provare amore per una persona della quale non sono sicuro se in lei suscito un certo sentimento, se sarà capace di un gesto di amore o altruismo nei miei confronti, in una sola parola pratica se ci andrò d’accordo. Un conto è la cotta o l’infatuazione, un conto l’amore messo su strada.
    E infatti a San Valentino non è la festa o la celebrazione dell’Innamoramento in se ma quella degli innamorati (plurale di rapporto a due).
    E’ vero pure che la parola innamoramento spesso si differenzia nel significato dall’amore e va a indicare quei primi periodi del rapporto pieni di sentimento esplosivo, compulsivo, dichiarato a volte mieloso. Innamoramento che va dichiarato per forza in qualche modo perché deve essere capito e valutato dalla persona amata e ci mancherebbe altrimenti saremmo un mondo di solitudini. Sentimenti che poi nel tempo si stabilizzano in un amore che può essere praticato senza dichiararlo a ogni occasione o in molto casi di mariti o compagni “orsi” mai.
    L’amore, come la generosità, è rapportarsi. Praticare l’amore, come praticare la generosità, in modo unilaterale è come tenersi i soldi della tua generosità in tasca.
    Mi sembra di essere diventato Alberoni :((

  7. Ahaha! Bel discorso sull’amore, bravo Angelo! :)
    Per non sentirci più Alberoni, facciamo finta di essere ad un simposio ateniese con Socrate e compagnia, calici di vino alla mano :)

  8. La cantavo da ragazza sugli scavi. Col tempo avevo perso la memoria di molte parole e mi dispiaceva moltissimo, non avendo più quella tanto amata figura di nonna, che me l’aveva insegnata. Per questo grazie, dal cuore.

  9. Per me l’amore non è né vero, né falso, non è egoismo e nemmeno altruismo, non si divide tra me e te, non si annuncia e non è prevedibile, è una scintilla che s’accende e si spegne, un silenzio che vibra all’improvviso, colpito da un raggio di luce. Non esiste al mondo essere che non sia Amore. Amore è stupore, meraviglia, vibrazioni a fior di pelle, suoni armonici che celebrano le armonie dell’universo, onda voluttuosa che incanta, disegni di nobili arabeschi sulla tela del Mondo, su un pezzo di carta bianca, sulla corteccia di un ulivo millenario o sulla sabbia che il respiro del vento porta lontano.
    A tutti voi Buon San Valentino e un caloroso abbraccio.

  10. Nasce l’uomo, ma prima di lui nasce l’amore. L’amore crea la vita e poi se ne impossessa vestendo gli abiti più belli creati dal cosmo.
    E’ illusione credere di poter governare il sentimento che è signore della nostra storia e della nostra pelle. Quello sorge come il sole e nessuno potrebbe opporglisi o negare la sua esistenza anche in una giornata di pioggia. L’amore muove l’energia più nascosta dentro di noi, quella che ci fa fare cose inimmaginabili, prodigiose. Eros e Psiche, le due facce di questo nostro padrone benevolo e brutale. Non è sempre l’altro sesso la sua meta, ma spesso la famiglia, gli ideali, la conoscenza, l’umanità, la poesia, il lavoro, Dio… Non è il compenso o il possesso che lo accende, ma la gratuità e la condivisione. Chi rinnega l’amore rinnega l’anima, e un uomo senz’anima è solo un corpo che vegeta.

  11. Ah, l’amore, l’amore, quante cose ti fa fare l’amore.
    Ah, l’amore, l’amore, quante parole ti fa dire l’amore…
    (Luigi Tenco)

    Ed ecco come mi piace oggi dir parole d’amore

    L’ALBA

    Mi hai sorpreso all’alba
    in fremiti di mani
    poi il brusco risveglio
    in un frastuono di uccelli
    il canto dell’usignuolo
    il grido dell’upupa nella notte
    sono ricordi lontani.
    Oggi m’attende il sole più caldo
    i baci mi stanano il cuore
    uno cento mille
    la tua bocca ha sapore di pesca.
    Canterò tutta la notte
    voglio gli uccelli sul tetto
    tutti
    come farei senza l’upupa triste?
    Sei la notte sei il giorno
    ti ho nel sangue da sempre.

    Peloponneso, 1997

  12. Angelo Micelo, sai che proprio nessuno ti poteva impedire di amare tutte le donne che hai desiderato? Ma forse le desideravi soltanto, appunto, e il desiderio quello si, senza un altro che se ne faccia peso, diventa insopportabile e vano.
    Se l’amore a prescindere fosse pratica così comune, sai quante meno cartacce per terra?

    • “Kalinifta” è per me una bellissima canzone che descrive quello che quasi tutti (e mi dispiace per chi non ha vissuto questo sentimento) abbiamo provato nella vita…

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