Achille Vergari, medico, filantropo, bibliofilo

di Marcello Gaballo

 

Volentieri ripropongo parte di quanto ha scritto pochi anni fa Bruno Achille Vergari, discendente dell’illustre medico ed autore del volume: Achille Vergari, problematiche filosofico – scientifiche in campo medico, edito dall’Editore Congedo di Galatina. Il testo è inserito nel volume “Incunaboli e cinquecentine della Biblioteca Comunale “A. Vergari” di Nardò, edito dalla stessa casa editrice.

ritratto di Achille Vergari

Achille nasce l’8 aprile 1791 a Nardò, dal medico Bonaventura e da Agnese Caselli.

Dopo aver frequentato le scuole primarie, entra in seminario avendo avvertito una profonda vocazione al sacerdozio; ma una legge di Giuseppe Napoleone del 1806, limitante il numero di sacerdoti per ciascuna diocesi del Regno, lo costringe a lasciare il seminario nel 1809. Segue, allora, le orme paterne e inizia a Nardò gli studi di medicina che completerà a Napoli nel 1813. Vivrà la sua vita secondo la primitiva vocazione sacerdotale e non tornerà mai più a Nardò, ma conservando sempre vivo nel cuore il ricordo della terra natia.

Nel 1815, previo concorso, è medico nell’ospedale delle carceri di S. Francesco di Paola e vi resterà fino al 1861, anno del suo pensionamento.

Nel 1817, a soli ventisei anni, apre una scuola di insegnamento medico elementare e dà inizio a una serie di pubblicazioni che faranno parte del suo “Corso di studi medici”. Come ricercatore, collabora con il famoso professore Antonio Miglietta, anch’egli salentino, nella ricerca sui vaccini. Nel 1826 viene nominato Segretario Generale del Regio Ufficio del Protomedicato del Regno di Napoli, che sovrintendeva a tutta l’attività medica e farmaceutica del territorio del Regno. Dal gennaio 1839 al marzo 1844 svolge funzioni  di archiatra del Regno.

I suoi studi hanno riguardato specialmente la vaccinia e ha inventato uno strumento indolore per vaccinare i bambini; oltre gli impegni di ricerca e protomedicali, notevole è stata la sua attività professionale e lodevole specialmente nel 1836-37, al tempo coleramorbo di Napoli.

Visse sempre all’ordine e teneva per epigrafe nella sua biblioteca Ordo est anima rerum.

Nel suo studio di Napoli v’erano duemila volumi che lasciò alla sua città, Nardò, e costituiranno il primo nucleo della costituenda biblioteca che, dopo varie vicissitudini, troverà una definitiva sistemazione così come appare attualmente.

Intensa è stata la sua produzione scientifica, ed è un vero peccato che nella biblioteca di Nardò non sia presente nessuna delle sue opere; esse, invece, si trovano tutte nella Biblioteca Nazionale di Napoli, e qui di seguito riporto i titoli delle stesse:

–         Osservazioni su la norma da tenersi nel fare la relazione di una malattia al perito dell’arte per conseguire il suo avviso – Napoli 1814, Società Tipografica.

–         Nuovo stromento per vaccinare – Napoli 1818, Società Tipografica.

–         Norma per ben ricettare – Napoli 1819, Stamperia della Società Tipografica.

–         Nuovo trattato sulla vaccinia – Napoli 1822, Società Tipografica.

–         Nozioni generali di clinica – Napoli 1825, Società Filomatica.

–         Igiologia – Napoli 1822, Società Tipografica.

–         Preliminari allo studio della scienza salutare – Napoli 1828, Società Filomatica.

–         Patologia generale – Napoli 1830

–         Procedura medica – Napoli 1830, Società Filomatica – impressa tre volte e nel 1840 fu stampata anche a Bologna.

–         Clinica – Napoli 1836, Società Filomatica – due edizioni nello stesso anno.

–         Tarantismo – Napoli 1839, Società Filomatica.

–         Memoria – quattro volumi – Biblioteca Nazionale di Napoli.

–         Ricordi per gli eredi – Biblioteca Nazionale di Napoli.

–         Notizia del Protomedicato Generale del Regno di Napoli – Napoli 1864, Tipografia Tizzano.

Nel 1845, al VII Congresso degli scienziati italiani che si tenne in Napoli, fu incaricato dalla città di Nardò a rappresentarla, e Gaetano Giucci scrisse di lui in “Degli scienziati italiani formanti parte del VII Congresso in Napoli nell’autunno 1845”: Notizie bibliografiche, 1845, p.59, Tipografia Parigina di A. Leban – Napoli.

Muore in Napoli l’11 febbraio del 1875.

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