Orto dei Tu’rat, dal tramonto all’alba

di Fernando Bevilacqua

Il grande poeta salentino Antonio Verri (un autore incredibilmente ancora escluso dalle antologie dei poeti nazionali), guardando il paesaggio caratteristico della sue parti, scrisse: “Continua il dialogo con la terra, con una realtà di volta in volta essenziale, lineare, un po’ amara, un po’ magica …”.

In queste parole sono racchiusi i contenuti di una serata straordinaria che viene proposta

                                    Sabato 6 Agosto, dal tramonto all’alba,

presso l’Orto dei Tu’rat, un parco culturale/agricolo/ecologico, situato nel Comune di Ugento (Lecce), si terrà l’evento, dal titolo

  “PAROLE SANTE… soffiate, musicate, perdute tra vento e acqua”

Durante la lunga serata si ascolteranno poeti, musicisti e performer, si guarderanno video artistici, si potranno assaggiare prodotti del Salento e bere vini di Puglia.

L’evento dà l’occasione di visitare e conoscere la bellezza disarmante dello scenario proposto da l’Orto dei Tu’rat, in assoluta sintonia con il paesaggio e l’atmosfera ambientale circostante.
Entrando nell’orto ci si trova infatti di fronte a dodici mezze lune di pietra a secco immense, costruite con pietra di Alessano, e la prima cosa che a tutti viene spontanea è il silenzio. L’idea immediata di un vivere con lentezza, la suggestione di una natura impalpabile che respira e si mostra senza alcuna vanità.

                                               IL PROGRAMMA DELLA SERATA

PAROLE SANTE… soffiate, musicate, perdute tra vento  e acqua.

Parole sante, parole radicate alla terra… parole lette, recitate, cantate….per non ammaestrare… per veicolare il sibilo e la visione…

Parole che soffiano tra gli alberi, gli arbusti, le mezze lune di sasso dell’Orto dei Tu’rat…

il posto dove l’acqua è spremuta dalla pietra… uno spazio dove il confine tra arte, ecologia del paesaggio, biodiversità e identità storica si fa labile e indistinto.

Nelle “mezzelune fertili” dei Tu’rat si sono evocati millenni di fatica, forme architettoniche, conoscenze del ciclo naturale dell’acqua e le sua reciprocità con le pietre.

Quando?

Sabato 6 agosto 2011, dal tramonto a notte fonda

Di cosa si tratta?

INTERVENTI PERFORMANCES MUSICALI E POETICHE

partecipano:

Zio Lele Raff BB Lazzara (Friuli)

Elio Perrone

– Antonio Franco

– Fernando Bevilacqua

– Rocco Zecca

– Piero Rapanà (Fondo Verri)

– Daniela Liviello

– Giuseppe Cristaldi

Antonio Corsano

– Valerio Monteventi

– Milena Magnani

– Giorgia Baglivo.

LE SCHEDE DEI PARTECIPANTI

Zio Lele Raf BB Lazzara, una delle più significative personalità poetiche del Fruili contemporaneo,  poeta “trastolon”  dalla vibrante tempra  linguistica

Fernando Bevilacqua, è un artista e un fotografo che ha incentrato la sua produzione fotografica soprattutto sui beni artistici e monumentali, sulla vita e sulla cultura del Salento.

Rocco Zecca, è un virtuoso del tamburello salentino versato anche nelle tecniche mediorientali. Percussionista del gruppo di musica popolare Canzoniere Grecanico Salentino (C.G.S.), ha collaborato anche con gli Xanti Yaca (compagnia delle arti che recupera e valorizza il patrimonio storico-artistico, linguistico e culturale del Salento).

Piero Rapanà, attore e regista salentino, direttore del piccolo teatro del Fondo Verri, associazione culturale leccese, operante da oltre 15 anni nel settore della divulgazione letteraria e poetica.

Daniela Liviello, poetessa salentina nata a Taviano che ha stretto un patto di sangue con la parola e i versi. Ha vissuto per parecchio tempo in Lombardia, poi è ritornata alle latitudini leccesi. Ha pubblicato sue poesie e contributi in numerose antologie e riviste. Nel 2010 ha pubblicato, per la casa editrice Manni, la sua raccolta poetica “E Madonne sorridenti”, una forma di poesia resistente nello spietato mondo del “produci/consuma/crepa”.

Giuseppe Cristaldi, giovane scrittore di Parabita, autore del docu-dramma “Un Rumore di Gabbiani”, un libro + cd che descrive con veemenza la vasta piaga dei petrolchimici nei diversi territori italiani, a partire da quello di Brindisi. La scrittura di Cristaldi è nervosa ed espressionista, la sua urgenza di comunicare al di fuori del linguaggio plastico dei media, gli fa usare la parola come una vera e propria liturgia.

Antonio Corsano, è di Acquarica del Capo e suona gli organetti diatonici, l’armonica e il tamburello nel gruppo “Niuri Te Sule”, che ripropone canti tradizionali del Salento, includendo anche canti di lavoro e melodie d’amore, contaminati con sonorità e ritmi balcanici. Suona pure con gli “Officina Zoè” (veri interpreti della pizzica-pizzica salentina) e con la Compagnia di musica popolare “Maracisente”.

Giorgia Baglivo, percussionista di Tricase, ha suonato con diversi gruppi, tra cui l’ensemble tutta al femminile che ha rappresentato l’opera semi-scenica “Lagerblock – l’orchestra di Auschwitz”, in cui viene raccontata la storia di cantanti e musiciste deportate nel ’43 al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Sopravvissute solo grazie alla musica. Raggruppate in un’orchestra per suonare agli ordini delle SS.

Antonio Franco, è un chitarrista, liutaio e compositore, nato a Copertino. Ha vissuto, suonato e cantato per 10 anni in Germania e poi è ritornato nella sua terra, il Salento, continuando il suo percorso musicale attraverso collaborazioni con gruppi musicali locali.

Elio Perrone, di origini salentine, si è trasferito da anni a Bologna dove è uno dei più conosciuti performer dell’underground e della comunicazione poetica. Ha avuto come maestro il poeta, “guerrigliero della comunicazione”, Gilberto Centi, scomparso nel 2000. Ha organizzato percorsi poetico/musicali come Pulsimer”, “Viaggi Incogniti”, “Ri/beat Generation”. Recentemente, ha letto in occasioni pubbliche poesie di Roberto Roversi su Francesco Lorusso e Carlo Giuliani.

Valerio Monteventi, agitatore sociale bolognese con la passione per la scrittura. Ha pubblicato nel 2011, per la casa editrice Pendragon, “Berretta Rossa – Storie di Bologna attrraverso i centri sociali”. Attraverso la figura del “Gladiatore della Memoria” svolge attività di “conta-storie”. Partecipa al progetto SCEPSI (Scuola Europea per l’Immaginazione Sociale).

Milena Magnani, scrittrice bolognese, impegnata nel settore dell’educazione e dell’accoglienza. Ha esordito con il romanzo L’albero senza radici (Nuova Eri 1993), a cui ha fatto seguito nel 1996 Delle volte il vento (Vallecchi). Del suo libro “Il circo capovolto”, edito per la Feltrinelli, Erri De luca ha scritto: “Le favole sono atroci, ma con il lieto fine. Quando atroce è il mondo, allora la salvezza può consistere in un circo.”

L’ORTO DEI TU’RAT

è un parco culturale/agricolo/ecologico, situato nel Comune di Ugento (Lecce)

Come si arriva?

– Per chi arriva dalla superstrada Lecce – Gallipoli – Leuca, uscire a Melissano/Felline, seguire per Felline, alla rotonda seguire per Felline, dopo circa 1 km, in fondo a sinistra, superato il rifornimento di benzina, alla terza stradina, svoltare a destra costeggiate la strada tendendo la destra.

– Per chi arriva dalla litoranea Gallipoli/San Giovanni, in località Posto Rosso, svoltare in via Grazia Deledda, seguire a sinistra via Ignazio Silone, svoltare a destra su strada provinciale 266 per circa 4,1 km, incontrando un incrocio seguire dritto per Felline, incontrerete un cartellone pubblicitario “La Giara” ristorante pizzeria e subito dopo una chiesetta diroccata, svoltate la prima a destra costeggiate la stradina tenendo sempre la sinistra.

– Per chi arriva dalla litoranea Leuca/San Giovanni (sp. 91), giunti alla rotonda seguire per Felline, prima di giungere a Felline percorsi ca 3,8 km svoltare a sinistra.

– Per chi arriva da Racale/Ugento, giunti alla rotonda svoltare in direzione Felline, dritto per circa 1 km, in fondo svoltare a sinistra, superare il rifornimento di benzina, alla terza stradina svoltare a destra, costeggiate la strada tendendo la destra.

Fernando Bevilacqua

Muro Leccese
0836343485-3282944625
www.fotografibevilacqua.it

www.ortodeiturat.it

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Un commento a Orto dei Tu’rat, dal tramonto all’alba

  1. apprendo, per caso, solo ora, di questo evento. Dispiaciuto non poter partecipare, bastava fare un minimo di pubblicità e l’avrei saputo prima, grazie

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