Proposta per una nuova coltivazione nel Salento. Il sesamo



di Antonio Bruno

Quella TV che nel 1983 mandava in onda la trasmissione “OK il prezzo è giusto” quando la nonna di mia moglie, una nonnina arzilla e mitica di nome Maria Capone, osservava la postazione davanti alla quale Sabani conduceva parte della trasmissione: ricordate? Era costituita da un piccolo palco con a fianco una pedana girevole che celava gli Oggetti-Invito che poi il conduttore ribattezzò “Apriti, Sesamo!” La nonna di mia moglie alla vista di quella pedana coprendo la voce di Sabani , con enfasi, con gli occhi furbetti e il sorriso sulle labbra diceva:“Apriti, Stefano!”. La nonna di mia moglie era stata amica d’infanzia di mia nonna Domenica detta “Memmi” e non penso immaginassero, mentre erano intente nei giochi dell’infanzia, che due loro nipoti si sarebbero poi sposati.

Sembra ieri ma sono volati trent’anni senza che nemmeno me ne accorgessi e con la nonna di mia moglie che adesso non c’è più. Però, ogni volta che ascolto la formula magica “Apriti, Sesamo!” rivedo la sua casa, il suo viso e il suo sorriso.
La nonna Maria chiedeva a Stefano di aprirsi in una sorta di “parodia” della formula magica “Apriti, Sesamo”, che viene dritta dritta dalla Persia dove viene usata nella fiaba di Alì Baba e i 40 ladroni perchè esclamando “Apriti, Sesamo” questi briganti avevano accesso alla caverna del tesoro. E sapete perchè i persiani usavano questa formula magica? Perché fa riferimento alle “incredibili” proprietà nutritive e vitali del sesamo, che aprirebbero all’uomo le porte della forza e della vitalità.

I suoi semi vengono usati per aromatizzare i prodotti da forno del Salento leccese: i taralli al sesamo, o il pane al sesamo, e il suo olio ha preceduto l’uso dell’olio d’oliva. Semi e olio di sesamo hanno caratteristiche forse uniche per il nostro sistema nervoso, immunitario e motorio.
L’olio di sesamo copre il 75% della produzione mondiale di grassi.
In India ed Egitto diversi millenni fa, l’olio di sesamo accompagnato da rituali magici, era bevuto contro mal di testa ed emorragie.
I Babilonesi gli attribuivano proprietà cosmetiche, ma è nella letteratura antica che si riporta l’usanza di spargere con semi di sesamo i sedili dei commensali, per cacciare i demoni che potrebbero impossessarsi del cibo.

Il sesamo ha semi ovali e piatti dai quali i nostri antenati estraevano l’olio che era usato come condimento. Per questo motivo le donne di 10.000 anni fa l’hanno coltivato anche se la prima testimonianza dell’olio di sesamo è in alcune tavolette d’argilla sumeriche, risalenti al 2300 a. C.
Anche in un testo Mesopotamico in lingua aramaica in onore del dio Hadad, si legge di un olio alimentare diverso da quello d’oliva : “…ho dedicato loro offerte funerarie di buoi, pecore ingrassate, pane, birra di qualità, vino, olio di sesamo, miele e ogni altro prodotto dell’orto…”.

Il nome scientifico della pianta “Indicum” è la conseguenza della circostanza che vede l’India maggiore produttrice mondiale. Arrivano informazioni sulla presenza del Sesamo in India da autori e viaggiatori greci come lo storico Ctesia o il geografo Strabon. Comunque c’è il ritrovamento di un grumo di semi carbonizzati nel sito archeologico di Harappa in India che può essere ricondotto all’arrivo degli Ari nel Subcontinente circa il III millennio a. C.

Il sesamo Sesamum Indicum (LINN.) appartiene alla famiglia delle Pedaliaceae. Ti dico due cose che possono interessarti: la prima è che l’olio di sesamo si vende a a 15 – 25 Euro al litro e la seconda è il prezzo del seme che va da 8 a 10 Euro al chilo.
Poi mi chiederai quanti quintali di seme produce un ettaro di terreno coltivato a sesamo. E io te lo scrivo così cominci a farti due conticini: la produzione è da 10 a 20 quintali di seme per ettaro. Un quintale di seme di sesamo lo puoi vendere ricavando sino a 1.000 Euro e se ne produci 20 quintali ottieni 20.000 Euro ad ettaro. Come dici? Non ci credi? Vai a fare una ricerca di mercato e vedrai che converrai con me su questi numeri. E l’olio? Dal seme si ottiene da un minimo del 40% a un massimo del 63% di olio. Tradotto avrai dai 20 quintali di seme 12 quintali di olio! E se lo vendi a 20 Euro al litro ecco che 24.000 Euro non te li toglie nessuno!
Non ci credi vero? E cosa devi fare per coltivarlo nei campi incolti del Salento leccese? Lo semini a maggio a righe e ti bastano 3 – 4 chili di seme per ettaro. Il 13 giugno, per la festa di Sant’Antonio da Padova, eccolo fiorire e, prima di ferragosto, lo potrai raccogliere! La cosa bella è che devi raccogliere la pianta intera prima che si aprano le capsule che contengono il seme e poi, queste piante devi lasciarle stagionare su una superficie liscia, perchè il seme uscirà da solo. A quel punto non ti resta che ammucchiarlo e metterlo nei sacchi. Le spese? La seminatrice per la semina,un paio di sarchiature, un diradamento a 30 centimentri da una pianta all’altra sulla fila e qualche irrigazione di soccorso di non più di 500 metri cubi di acqua per ettaro.

Insomma il sesamo essendo tra le prime piante coltivate nel neolitico, scelta dalle nostre antenate perchè facile da coltivare, rende gustoso il pane e regala l’olio ottenuto con la spremitura a freddo dei semi della pianta, con ottime proprietà emollienti, antiossidanti e seborestitutive.
Fammelo sapere come è andata la coltivazione del tuo campo di sesamo, chiama i tuoi figli, mostragli la pianta dei nostri antenati, quella che ha dato semi e olio per lungo tempo e che a te che hai un seminativo nel Salento leccese, con una spesa minima, in 100 giorni con ogni probabilità ti darà un buon reddito. Mi raccomando quando vedrai le piante di sesamo devi ripetere “Apriti, Stefano!”: la formula magica di Maria Capone, vedrai che funzionerà!

Bibliografia
D. BEDIGIAN – J. R. HARLAN, Evidence for cultivation of sesame in the ancient world, in «Economic Botany» XL (1985), p. 137.
J. W. MAC CRINDLE, Ancient Indian as Described by Ktesias the Kuidian, rist. Dehli 1976, p. 16; B. N. PURI, India as Described by Greek Writers, Allahabad 1939, p. 88 sgg.
M. S. VATTS, Excavations at Harappa, Calcutta 1940, p. 466, S. PIGGOTT, Pre-Historic India, New York 1950, p. 153; R. E. M. WHEELER, The Indus Civilization, Cambridge 1953, p. 62.
Aldo Quindo Lazzari: Storia dell’uomo attraverso il suo cibo
Wikipedia: Sesamum indicum
Saverio Sani: Il Sesamo nell’India Antica
Prezzi Olio di Sesamo: http://www.twenga.it/dir-Gastronomia,Olio-e-Aceto,Olio-di-sesamo
Enrico Pantanelli: Il Sesamo

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2 Commenti a Proposta per una nuova coltivazione nel Salento. Il sesamo

  1. E una bella idea, vorrei sapere se in un piccolo appezzamento di terreno come il mio e possibile e conviene coltivarlo grazie

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