Libri/ Maurizio Nocera, “vivace Sant’Antonio salentino”, sulle tracce del grande Sheakspeare

da: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Caesars-tod_1-640x386.jpg

MAURIZIO NOCERA SULLE TRACCE DEL GRANDE SHEAKSPEARE
 

di Paolo Vincenti

Figli, vostro padre uccidete/ La lama del tenente è un poemetto di Maurizio Nocera ispirato  al noto capolavoro teatrale di William Sheakspeare, Giulio Cesare.  In questo libro, edito nella copertinese collana “I quaderni del Bardo”, di Maurizio Leo (2004), Nocera si rifà al grande Bardo del Seicento ed al suo famoso dramma, mutuandone temi ed accenti, per svolgere, traendola dalla storia romana, una trama che invece ha del moderno e dell’universale. Il tema è quello della tirannia che, da sempre, nega all’uomo il suo bene più prezioso, vale a dire la libertà, e quindi del tirannicidio, visto come unica via per ripristinare la situazione ante quem, cioè restituire ai cittadini i loro più elementari diritti,  cancellati dall’oppressione dittatoriale. Solo che, come nell’alto modello di riferimento di Nocera, il tirannicidio, in questo caso, è anche parricidio,  ed assume quindi  una doppia valenza, fortemente simbolica, colorando con tinte ancora più fosche un quadro già di per sé tetro che, con pennellate forti e decise, l’autore del libro ha saputo comporre.

Maurizio Nocera, “questo vivace Sant’Antonio salentino”, come lo definisce Mario Lunetta, autore della “Presentazione” del libro, cala i fatti ed i personaggi del dramma nella nostra realtà contemporanea, volendo dare, con questi suoi versi asciutti, duri e veramente ispirati,  un monito ai suoi lettori. E la lezione che emerge dalla lettura è quella di reagire a tutte le forme di oppressione che infestano le nostre moderne nazioni, anche quelle forme più subdole e striscianti che, proprio in quanto tali, non vengono percepite immediatamente ma che si insidiano come un cancro nel corpo di una democrazia, demolendone piano piano tutte le strutture portanti, se le democrazie non sono forti abbastanza, cioè se non hanno sviluppato col tempo immunodifese sufficienti a scongiurare il pericolo di un male tremendo, quale quello della dittatura. Sulla copertina del libro, sotto il titolo, campeggia l’immagine di una lama che altro non è che il logo dell’azienda vitivinicola “Castel di Salve” di Depressa (Tricase), che l’autore ha chiesto di potere utilizzare perché, come spiega in seconda di copertina, “fu con un’arma bianca (la lama) che Cesare venne assassinato”.

La consumazione del dramma, nella parte finale dell’opera, viene svolta dall’autore con forte pathos e partecipazione emotiva e i suoi versi, quasi gridati, ci scuotono e ci danno la  misura della drammaticità e dell’orrore su cui si basa il poema, un poema politico ma non meno lirico.

E Nocera, definito “poeta civile” da Mario Lunetta, sa consegnarci uno scritto veramente interessante che, nella sua carica allegorica, non tradisce il suo scopo didascalico e la sua valenza erga omnes.   

Dopo la conclusione del poemetto, dedicato “al popolo iracheno figlio della grande esperienza umana, alla sua dignità, al suo martirio”, compare uno scritto del 2000 di Rosanna Gesualdo, da S/Pulp Art Factory Industries, intitolato significativamente “Nemesi”, uno scritto di Salvatore Tramacere, dei “Cantieri Teatrali Koreja” di Lecce, e uno scritto di Antonio De Carlo, della “Cooperativa Scenastudio” di Lecce.

Il noto critico letterario Gino Pisanò, nel suo contributo, fa una accurata analisi del testo di Nocera, dal punto di vista stilistico oltre che tematico, mettendone in risalto punti di forza e limiti, e infine compare anche un testo di Maurizio Leo, del 2004,  “In forma di poesia” , sempre sul dramma, ormai non più sheakspeariano ma del tutto noceriano.

In quarta di copertina, troviamo una foto di un giovanissimo Maurizio Nocera, scattata da Antonio Verri. Insomma, senza scomodare Freud e la psicoanalisi, la Bibbia, la storia romana e la filosofia politica, ci sentiamo di consigliare vivamente la lettura di questo libretto.

Pubblicato su  “L’Ora del Salento”,  7 luglio 2007 e poi in “A volo d’arsapo. Note bio-bibliografiche su Maurizio Nocera”, Il Raggio Verde Editore, Lecce 2008

Condividi su...

Lascia un commento

La Fondazione Terra d'Otranto, senza fini di lucro, si è costituita il 4 aprile 2011, ottenendo il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Puglia - con relativa iscrizione al Registro delle Persone Giuridiche, al n° 330 - in data 15 marzo 2012 ai sensi dell'art. 4 del DPR 10 febbraio 2000, n° 361.

C.F. 91024610759
Conto corrente postale 1003008339
IBAN: IT30G0760116000001003008339

Webdesigner: Andrea Greco

www.fondazioneterradotranto.it è un sito web con aggiornamenti periodici, non a scopo di lucro, non rientrante nella categoria di Prodotto Editoriale secondo la Legge n.62 del 7 marzo 2001. Tutti i contenuti appartengono ai relativi proprietari. Qualora voleste richiedere la rimozione di un contenuto a voi appartenente siete pregati di contattarci: fondazionetdo@gmail.com.

Dati personali raccolti per le seguenti finalità ed utilizzando i seguenti servizi:
Gestione contatti e invio di messaggi
MailChimp
Dati Personali: cognome, email e nome
Interazione con social network e piattaforme esterne
Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook
Dati Personali: Cookie e Dati di utilizzo
Servizi di piattaforma e hosting
WordPress.com
Dati Personali: varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio
Statistica
Wordpress Stat
Dati Personali: Cookie e Dati di utilizzo
Informazioni di contatto
Titolare del Trattamento dei Dati
Marcello Gaballo
Indirizzo email del Titolare: marcellogaballo@gmail.com

error: Contenuto protetto!