Santa Barbara su llu campu

di Gianni Ferraris

Santa Barbara su llu campu

ci nu time né troni né lampi,

stae unita cu lu Spiritu Santu.


Spiritu Santu nu durmire

ca sta bisciu tre vascelli vanire:

uno t’acqua, l’addu te ientu,

l’addu cu luntana Gesù Cristu lu maletiempu.


(Santa Barbara* sul campo** che non temi né tuoni né lampi, stai unita con lo Spirito santo. Spirito santo non dormire che ho visto tre vascelli venire, uno d’acqua, uno di vento, l’altro con Gesù Cristo che allontana il maltempo)

Questa è la preghiera, o la formula magica, che spezza le trombe marine. Se la tramandano i pescatori di padre in figlio. Per essere efficace deve essere insegnata la notte di Natale e recitata solo in caso di forte maltempo e, appunto, di trombe marine. Ha la facoltà di romperle prima che raggiungano la costa e, quindi, la città. Narrano di un vecchio che la recitava dal molo, con i capelli scompigliati  dal vento .

Città di pescatori dove solo la superstizione o la fede estrema possono contro le mareggiate improvvise che arrivano quando le barche sono in mare   minacciate e la paura di non veder tornare i pescatori è grande.

E le donne restano in casa a pregare, oppure si avvicinano al mare e gettano pezzetti di pane. Non un pane qualunque però.

Il giorno di Sant’Antonio le famiglie che hanno avuto benefici durante l’anno trascorso  fanno dei pani, li portano in chiesa perchè siano benedetti, e ne distribuiscono ai vicini, ai parenti e agli amici. Un po’ lo si mangia, ma una parte viene gelosamente custodita e verrà utilizzata quando arriva qualche mareggiata e le barche non si vedono ancora all’orizzonte. Solo allora le donne prendono il prezioso pane, vanno in riva al mare e ne gettano briciole. E’ un richiamo per i loro uomini perché rientrino, ed un modo per placare la forza della natura. Gettando tra i flutti il pane benedetto, come a voler benedire il mare, divengono sacerdotesse loro malgrado .

Il mio amico Fabio è comandante di nave, ha conosciuto tutti i mari del globo. Un giorno, davanti a una stupenda pasta con le cozze, si parlava della paura che il mare spesso suscita. Lui è riuscito a riassumere con un concetto  efficace il rapporto che bisogna avere con l’acqua: “non deve mai essere temuto, deve solo essere rispettato”.
Lui lo fa con tutti gli strumenti che la tecnologia e l’esperienza di anni di navigazione gli hanno insegnato. Le donne Gallipoline lo facevano con riti propiziatori come il pane benedetto. Dove il mare è fonte di vita, dove le radici e la vita stessa degli abitanti dipendono da lui, non può esistere sentimento diverso da  rispetto ed amore. In altri luoghi un maledetto temporale estivo può spazzar via il raccolto di un anno. Qui minaccia la vita delle persone che di mare vivono.
Sacro e profano a volte si mischiano.

Il venerdì santo due sono le  processioni. Una inizia alle 18 per terminare alle 3 di mattino, accompagnata dalla banda e dalle confraternite. L’altra inizia alle 3 per terminare solo verso mezzogiorno. Processioni meste come la morte del Cristo richiede. Però esiste sempre la resurrezione. Solo allora la festa ha inizio. La mattina della domenica di Pasqua, dopo la solenne messa, viene bruciata la “Caremma”, il fantoccio di una vecchia appeso a vari angoli di strada. E’ una figura di fatta di pezze che viene issata 7 domeniche prima di Pasqua,  ha un’arancia dove vengono conficcate 7 piume di gabbiano, ogni domenica una viene tolta, quando rimane senza piume la Pasqua è arrivata e la vecchia viene bruciata.

La Caremma ( forse dal francese “careme”, quaresima) è una figura comune a tutto il Salento,e incarna  la miseria, la quaresima, appunto, che viene sacrificata per auspicare buona sorte. Per quanto riguarda Gallipoli la leggenda vuole che la Caremma fosse la mamma del Titoru (Teodoro). Tornato dalla guerra affamato il giorno di carnevale, il Titoru inghiottì una quantità talmente grande di polpette da rimanerne soffocato. Ogni carnevale si raffigura il suo funerale. La Caremma iniziò a inviare maledizioni a tutti i Gallipolini i quali, la domenica di Pasqua esasperati (o forse impauriti) la appesero e la bruciarono.

La Quaresima è finita. Cristo risorge e si festeggia. La vecchia con le sue maledizioni e i patimenti deve essere distrutta. E’ una sorta di resurrezione della speranza.

 

* Santa Barbara è la protettrice della marina militare.
**il campo è un isolotto di fronte a Gallipoli. Antico lazzaretto.

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